A qualcuno, il giornalismo di Enrico Mentana non piace (per usare un eufemismo). O almeno è quello che si evince leggendo una lettera (delirante) inviata al direttore di Open. Una lettera in cui c'è di tutto un po': dalle accuse di esser filocomunisti rivolte a Cairo e a tutta La7 alle violenze perpetrate dai partigiani, "assassinando molti soldati italiani in Africa. 'Acqua e non benzina, pietre e non pane' per non parlare di via Rasella".
L'accusa principale che viene rivolta a Mentana è, essenzialmente, quella di essere contro il governo giallo-verde: "La tua enfasi che ti fa venire la bava contro chi è stato eletto dal popolo è vomitevole". E ancora: "La tv7 di quel maiale di Cairo è un ricettacolo di comunisti. Siete degli sfascisti che sperano che si affondi come hanno fatto i vostri padri".
Ma nel mirino del mittente finiscono altri giornalisti di La7: "Vogliamo parlare di Gruber, ecc. Put... da casino di seconda categoria (30 euro). Vi seguiamo tutti i giorni. Siamo impegnati all'estero. Avvertire i vari Giannini, Floris, Formigli, da Milano, la crema dei leccaculo".
Poi la minaccia: "Presto vi puniremo. Sappiamo tutto di voi. Siete solo dei vili senza palle. Punirvi è un dovere". Poi la chiusa: "Boia chi molla". E poi una svastica (al contrario).Il direttore, postando la lettera su Instagram: "Appoggio esterno".
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