Ventimiglia - "Vedrai cosa ti succede, prete bastardo". E' il messaggio contenuto in una lettera dal contenuto minatorio - scritta con il computer in stampatello - recapitata, nei giorni scorsi, a don Rito Alvarez, il sacerdote di origine colombiana parroco di Sant'Antonio, la chiesa del quartiere delle Gianchette, a Ventimiglia, balzata agli onori ella cronaca negli ultimi anni per l'accoglienza di centinaia di migranti, con una punta massima di circa novecento, che hanno trovato ospitalità nei locali della parrocchia e addirittura all'interno della chiesa, un paio di anni fa. Un monito che arriva a distanza di un anno - era il maggio del 2017 - da un'altra lettera minatoria, più o meno dello stesso contenuto. Un modo, insomma, per fare, come si dice, "patti chiari e amicizia lunga", in vista della prossima estate e dell'eventuale riacutizzarsi dei flussi migratori nel quartiere.
E' vero che quando si registravano quelle cifre, non era ancora attivo il centro di accoglienza del Parco Roja, gestito dalla Croce Rossa e che successivamente alla sua apertura, altri stranieri hanno trovato dimora sul greto del fiume Roja, ma le Gianchette ancora oggi stanno vivendo i postumi di un'emergenza umanitaria che ha gettato nel disagio tutta la città. Sul caso, comunque, sta indagando la polizia. Non si esclude che questa lettera - che sarebbe stata imbucata a Torino - provenga dalla stessa mano di chi ha scritto la prima.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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