Missione Sophia, muro Ue Gli sbarchi restano in Italia

Il vertice tra gli ambasciatori non ha modificato le regole dell'operazione. Ora il dossier sul tavolo dei ministri della Difesa

Missione Sophia, muro Ue Gli sbarchi restano in Italia

Ancora una volta l'Unione Europea volta le spalle all'Italia. Per il momento non verranno modficate le regole sugli sbarchi dei migranti salvati in mare nell'ambito dell'operazione Sophia. Lo stop è arrivato durante la runione del Comitato politico di sicurezza, il Cops, che riunisce gli ambasciatori dell'Unione Europea. Sul tavolo dell'incontro c'è la modifica al regolamento dell'operazione Sophia che per il momento, va sottolineato, prevede lo sbarco dei migranti solo in un porto italiano. Dopo un rapido vertice non si è giunti ad una conclusione che allarghi di fatto il fronte dei portiu di sbarco. Tutto sarà rimandato all'incontro informale di domani e dopodomani a Vienna dei ministri della Difesa degli Stati Ue. "Il Cops ha fatto quel che poteva. Sulla questione degli sbarchi serve un indirizzo politico", ha fatto sapere una fonte dal vertice.

Di fatto l'operazione Sophia ha obiettivi chiari che riguardano la lotta agli scafisti, l'embargo sulle armi alla Libia e inoltre l'addestramento della Guardia Costiera libica a cui l'Italia recentemente ha fornito alcune motovedette. L'ultimo sbarco che riguarda l'Italia nell'ambito dell'operazione Sophia è del luglio scorso quando a Messina arrivarono più di cento migranti trasportati dal pattugliatore irlandese Samuel Beckett.

Dopo quell'episodio è scattata la chiusura dei porti anche alle navi delle missioni internazionali che "operano nel Mediterraneo". Dopo questa mossa alcuni Paesi membri dell'operazione avevano minacciato di abbandonare la missione. Il nodo da sciogliere di fatto resta: l'Italia per "Sophia" per il momento è l'unico porto di sbarco.

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