Accordo raggiunto tra i 27, adesso la palla passa ai singoli Stati membri: il 31 marzo scadrà la missione Sophia, al suo posto subentrerà l'operazione Irene
La posizione del nostro paese è stata espressa nelle scorse ore dal ministro degli esteri Luigi Di Maio: l'emergenza coronavirus, secondo il capo della diplomazia italiana, impedisce all'Italia di poter concedere porti di sbarco nell'ambito della nuova missione Irene
Iniziata nel 2015, la missione aveva diversi obiettivi, che però non sono stati raggiunti anche per colpa dei Paesi Ue
Nonostante i mancati accordi e nonostante lo stallo politico, l'Ue vuole a tutti i costi rilanciare la missione Sophia per la sorveglianza del mare ed il rispetto dell'embargo sulle armi in Libia. Ma in realtà un accordo appare molto difficile
L'operazione ha gli stessi problemi della precedente. Cambia nome, ma la sostanza è la stessa: non fermerà le armi
In Europa la invocano (ancora) per l'embargo. Ma l'operazione fu un flop che portava in Italia migliaia di migranti
Dal mini vertice di ieri di Bruxelles è trapelata la proposta di istituire un blocco navale da attuare grazie ad una vera e propria "rianimazione" della missione Sophia, criticata in passato per via del suo ruolo nella crescita del numero dei migranti
Dopo l'accordo di Malta, l'Ue potrebbe far tornare le navi di missione Sophia davanti alla Libia. Ma con quale scopo?