Prima la lite, poi il corpo nel cantiere abbandonato: la morte di Sara Lemlem è un mistero

A due mesi dalla scomparsa, è stato ritrovato in un cantiere il corpo di Sara Lemlem: l'autopsia stabilirà se si è trattato di un omicidio

Prima la lite, poi il corpo nel cantiere abbandonato: la morte di Sara Lemlem è un mistero

È un fitto mistero quello della scomparsa e della morte di Sara Lemlem. Tanto che “Chi l’ha visto?” ha parlato di lei come di una donna dalle molte vite.

La trentenne, di origini eritree e cittadinanza olandese abitante a Vigevano, era scomparsa il 4 dicembre 2021. Il suo corpo è stato ritrovato lo scorso 9 febbraio in un cantiere in cui i lavori sono fermi da tempo, a mezzo chilometro di distanza, in linea d’aria dall’appartamento in cui viveva con il compagno Corrado Mannato.

L’uomo aveva raccontato dal primo momento che tra loro quella sera c’era stata una lite: Sara lamentava da tempo di non essersi integrata, di non avere un lavoro, di voler tornare in Olanda. Nella sua vita, oltre al compagno, c’era solo una presunta amica: tale Adriana da Milano che però Corrado non aveva mai visto, ma solo sentito la sua voce. E che ora non si trova. Corrado ha anche precisato di essere una persona che si scalda facilmente durante i litigi, ma di fermarsi alle parole o, talvolta, allo sfogo su oggetti, di non aver mai usato violenza contro la compagna.

E nel mistero c’è un bizzarro precedente: Sara Lemlem era già “scomparsa”. Anni prima, quando viveva in Olanda, aveva un fidanzato e viveva con la famiglia di lui. Un bel giorno, la donna ha preso i propri effetti personali (tra cui una camicetta ancora nella casa di Vigevano), delle carte di credito e un’automobile di proprietà della famiglia olandese, e di essere fuggita. Fu denunciata per quel furto, ma di lei si persero le tracce.

Sara era infatti partita alla volta dell’Italia con Corrado, che aveva conosciuto su un sito di dating online mentre ancora era fidanzata col coetaneo olandese. Anche all’epoca, quando incontrava Corrado, diceva alla famiglia che le aveva offerto ospitalità di incontrare invece un’amica. Per cui, se da un lato all’inizio la sua scomparsa è stata registrata come allontanamento volontario, c’era comunque il mistero degli effetti personali abbandonati a Vigevano. Corrado l’aveva cercata per diverse ore la notte della scomparsa, e non è stato chiamato sulle prime per il riconoscimento del cadavere di Sara.

Nessuna telecamera ha ripreso gli spostamenti della donna, il cui corpo, in stato di decomposizione in un vano ascensore, indossava gli stessi abiti del giorno della scomparsa. Per cui la data presunta di morte è al momento il 4 dicembre.

Sul suo volto sono stati riscontrati dei segni, ma solo l’autopsia potrà stabilire se la sua morte sia al centro di un incidente oppure si è trattato di un presunto omicidio. L’autopsia è prevista per domani 15 febbraio.

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