Ha venduto del rum abusivo in occasione del gay pride di Modena: piuttosto che manifestare per i diritti aveva l'unica intenzione di vendere illecitamente degli alcolici. Il comportamento illegale da parte di una donna non è passato assolutamente inosservato alla polizia locale, che ora ha avviato un procedimento sanzionatorio nei suoi confronti. A darne notizia è stato il Comune di Modena, che sul proprio sito ufficiale ha fatto sapere che è stata data vita a una serie di controlli "che le sono costati ben più cari della sanzione amministrativa e che avranno conseguenze penali". Ad aggravare la posizione della 39enne è il fatto che percepiva il reddito di cittadinanza: l'ha scoperto il Nucleo antievasione tributi della polizia locale.
Stop al sussidio
Come se non bastasse la signora, in seguito ai fatti del gay pride, aveva deciso anche di aprire una partita Iva continuando a percepire il sussidio dallo Stato, incompatibile per legge. Nello specifico la donna, di origini bergamasche e residente in provincia di Pistoia, nel corso della manifestazione del primo giugno si era munita di un carrello della spesa sopra il quale aveva collocato un pianale dove provvedeva a mescere il rum e all'interno del quale vi erano gli ingredienti necessari a preparare i cocktail mojito che vendeva sul posto. La pacchia però è stata interrotta al Novi Sad, dove gli operatori della polizia locale hanno provveduto a fermarla e a sequestrare le bottiglie di rum. L'attività le aveva fruttato oltre 400 euro.
Alla 39enne è stata contestata una sanzione da 5.164 euro per somministrazione di alcolici su suolo pubblico senza autorizzazione. Dopo essere stata scoperta sono partiti diversi controlli incrociati con l'Inps e l'Agenzia delle entrate. Stando a quanto emerso dalla procedura di segnalazione qualificata elaborata dal Nucleo antievasione, la signora percepiva il reddito di cittadinanza dall'aprile 2019. Inoltre, nel medesimo periodo in cui riscuoteva il beneficio economico, è risultato che aveva addirittura attivato per alcuni mesi una partita Iva per attività di spettacolo. La donna è stata quindi deferita all'Autorità giudiziaria.
Come stabilito dalla legge l'Inps si è attivato per revocare il sussidio ricevuto, recuperando così anche le somme versate per un totale già riscosso dalla donna di oltre 3mila euro.
Dopo esserla riuscita a trovare in un piccolo paese montano del bolognese, la polizia giudiziaria della municipale di Modena l'ha denunciata per truffa ai danni dello Stato per l'erogazione indebita del reddito di cittadinanza accertato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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