"Fatto la nostra parte"."Crei le giuste condizioni". È scontro tra governo e Stellantis

Nuovo acceso botta e risposta. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy: “L’azienda non rispetta gli impegni”

"Fatto la nostra parte"."Crei le giuste condizioni". È scontro tra governo e Stellantis
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Nuovo acceso botta e risposta tra il governo e Stellantis. Dopo l’altissima tensione sul dossier incentivi, il ministro Adolfo Urso ha lanciato una frecciatina alla casa automobilistica nel corso del suo intervento al Meeting di Rimini. “Tocca alla Fiat assumersi la responsabilità sociale, tocca a Stellantis rilanciare l’auto in Italia e noi aspettiamo una risposta da tempo. Il governo ha fatto la sua parte, Stellantis no”, la posizione del titolare delle Imprese e del Made in Italy. Non è tardata ad arrivare la presa di posizione del costruttore: l'esecutivo pensi a creare le giuste condizioni per la competitività.

Durante il suo intervento al convegno di Rimini, Urso ha ricordato il primo incontro con il Ceo di Stellantis, Carlos Tavares:“Lui mi chiese due cose per progettare lo sviluppo dell’auto italiana per raggiungere l’obiettivo di un milione di veicoli. La prima di rimuovere l’ostacolo dell’Euro 7, e ci siamo riusciti, per questo Stellantis ha annunciato il prolungamento di alcuni modelli. Poi ci chiese un piano incentivi commisurato alla produzione in Italia e abbiamo fatto il più grande piano incentivi sull’auto, con un miliardo di euro. Avevamo come obiettivi la rottamazione di veicoli altamente inquinanti e poi consentire che l’auto elettrica fosse alla portata anche dei ceti più deboli”. Il ministro in quota FdI ha ricordato che gli obiettivi sono stati raggiunti, lo stesso discorso non può essere fatto sul sostegno della produzione italiana, poiché Stellantis non ha aumentato la produzione in Italia in modo tale da rispondere alle richieste sollecitate dagli incentivi.

Urso ha evidenziato che sugli investimenti la casa automobilistica deve dare una risposta a breve, a partire dal progetto della gigafactory a Termoli. Il ministro non ha utilizzato troppi giri di parole, rimarcando che le risorse del Pnrr potrebbero essere destinate ad altri. “Non possiamo perdere le risorse del Pnrr perché Stellantis non rispetta gli impegni”, il j’accuse di Urso. Il costruttore è chiamato a fornire chiarimenti su come vuole realizzare la crescita del sistema dei veicoli in Italia per raggiungere l’obiettivo del milione di veicoli in quali stabilimenti. E ancora se davvero faranno la quinta auto a Melfi, se davvero investono su Pomigliano, se davvero intendono realizzare a Cassino, se intendono fare la 500 ibrida a Mirafiori. “È Stellantis che deve capire che i contratti di sviluppo si fanno con chi crea occupazione, non con chi la riduce”, ha aggiunto.

Immediata la reazione di Stellantis. In una nota, la casa automobilistica ha ribadito di rimanere concentrata sull'esecuzione del piano per l'Italia per i prossimi anni, già comunicato ai partner sindacali, che include progetti importanti come quello per Mirafiori 2030. L’obiettivo, ha aggiunto Stellantis, è quello di lavorare insieme alle parti interessate “per affrontare i principali impatti dell'elettrificazione e della crescente concorrenza nel contesto di un mercato europeo che è ben al di sotto dei livelli pre-pandemia e che non consentirà alla produzione di tornare a crescere immediatamente come la nostra industria sta affrontando a livello globale in Europa”.

Poi il monito al governo, chiamato a contribuire a creare le giuste condizioni per la competitività, la dinamica del mercato e anche per la tranquillità, indispensabili “per realizzare la transizione epocale che la mobilità sta vivendo”.

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