Morto a 58 anni il dj Claudio Coccoluto

Il genio della consolle, famoso a livello internazionale, si è spento alle prime ore dell'alba nella sua casa di Cassino al termine di una lunga malattia

Morto a 58 anni il dj Claudio Coccoluto

È morto a soli 58 anni Claudio Coccoluto. Il dj, considerato uno dei giganti della consolle e apprezzato a livello internazionale, si è spento alle prime ore dell'alba nella sua casa di Cassino. Coccoluto, che era malato da tempo, aveva avuto un tracollo nell'ultimo anno fino al decesso avvenuto nelle scorse ore.

Il mondo del clubbing piange la morte di Claudio Coccoluto, dj di fama internazionale, protagonista della scena musicale da oltre quarant'anni. Una vita trascorsa dietro la consolle tra dischi, remix e passione sfrenata per la musica. Nel maggio del 2020 Claudio Coccoluto aveva rilasciato una delle sue ultime interviste a Vasto Web. Parlando dei suoi esordi il dj, originario di Gaeta, aveva confessato: "Credo di essere nato con la passione per la musica. Giocavo al telegiornale con il registratore e il microfono ed ero attratto dai 45 giri, ho sempre giocato con i giradischi". Poi l'esordio come speaker radiofonico a soli 13 anni a Radio Luna, una piccola emittente locale, nella quale conduce la sua prima trasmissione.

Claudio Coccoluto approda nel mondo del clubbing a metà degli anni Ottanta, quando non è ancora maggiorenne, chiamato da Marco Trani a sostituire Corrado Rizza. Un esordio che lo farà diventare uno dei giganti della consolle, capace di imporre il suo genere musicale, una variante della musica elettronica che lui definiva "underground". Primo dj europeo a suonare al Sound Factory Bar di New York, agli inizi degli anni '90 Claudio Coccoluto diventa produttore della sua musica. "Do it Whitout Thinkin", "Afromarslight" e "Mind Melody 3.0" sono alcune delle sue produzioni più famose che lo portano, nel 2008, a pubblicare l'album "Imusicselection5", una raccola di 14 tracce realizzata in un'unica sequenza di vinili mixata come in una club session. La sua storia e la sua carriera sono racchiusi, nero su bianco, nella sua prima e unica biografia "Io, DJ", pubblicata per Einaudi nel 2007.

Il dj si era allontanato dalla scena musicale dopo il lockdown e in seguito alla malattia. Sui social, però, condivideva con i suoi seguaci foto e parole della sua quotidianità. L'ultimo post, una frase di Nietzsche, risale agli inizi di febbraio poi il silenzio. La morte di Claudio Coccoluto - che si è spento attorniato dalla sua famiglia, la moglie Paola e i figli Gianmaria e Gaia - ha scosso il mondo della musica e toccato nel profondo colleghi e fan del dj. Il primo a dare l'ultimo saluto sui social network a Coccoluto è stato il suo amico e socio Giancarlo Battafarano, in arte Giancarlino: "Se ne va il maestro più grande e l’amico di sempre. Ha dato cultura alla musica nei club come dj e artista fuori dal coro. Sempre pronto a metterci la faccia con i media sia per gli aspetti gioiosi sia per i problemi del nostro settore. Con lui se ne va una parte di me". Insieme a Claudio Coccoluto Battafarano aveva fondato il Goa, unico club in Italia a finire nelle classifiche dei migliori al mondo da oltre 25 anni.

Anche il noto dj torinese Gabry Ponte ha voluto dare l'ultimo saluto a Coccoluto con un messaggio affidato ai social: "Ciao Claudio, chiacchierare con te di musica è stato illuminante..sei stato fonte di ispirazione per me e per molti altri dj. Rip".

Da radio Deejay, una delle emittenti radiofoniche in cui Claudio Coccoluto ha lavorato nel corso della sua carriera, è Linus a salutare l'amico: "In ogni mestiere ci sono quelli bravi, quelli molto bravi, e i fuoriclasse. Claudio era uno di questi. Felice di esserti stato amico, spero finalmente tu sia sereno".

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