Poco meno di un anno fa, sulle celebri "Rive" di Trieste, un pensionato 89enne, Claudio Benussi, era stato investito sulle strisce pedonali da una moto lanciata ad alta velocità mentre attraversava con il semaforo rosso.
Morto alcune settimane dopo l'incidente per i traumi riportati, a distanza a Benussi è stata recapitata una lettera dell'Inail in cui gli viene chiesto di risarcire il motociclista che lo ha investito, il 49enne dipendente della regione Alessandro D'Angieri. Poiché stava attraversando la strada con il semaforo rosso, a norma di legge il pensionato avrebbe torto. E l'indennizzo di 12mila euro che va corrisposto al motociclista - che nell'incidente è rimasto ferito - va pagato comunque.
Come spiega il quotidiano triestino Il Piccolo, questo tipo di azione intentata dall'Inail si chiama tecnicamente "azione di surrogazione". La notizia, va specificato, è emersa ieri a margine dell'udienza in cui D'Angieri si è visto accordare dal giudice una pena - patteggiata - di undici mesi e una sospensione della patente di guida di otto mesi.
Per rispettare le regole della giustizia, inoltre, i parenti del pensionato scomparso sono stati risarciti dall'assicurazione del motociclista, ma al contempo dovranno, in quanto eredi del defunto, pagare l'indenizzo a chi ne provocò la morte."Abbiamo agito - spiegano all’Inail - alla luce della denuncia di responsabilità a carico dell’uomo che aveva attraversato la strada con il semaforo rosso".
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