Presto molti vecchi casermoni di Mosca, simbolo vivente della politica edilizia dell'ex Unione sovietica, saranno abbattuti. Nel mirino ci sono circa 8 mila case popolari, tirate su negli anni '50 e '60 del secolo scorso. Palazzi sicuramente brutti da vedere, perlopiù a cinque piani, costruiti con pannelli prefabbricati o in mattoni, quasi tutte senza ascensore. Era previsto che durassero 25-30 anni, ma le "krusciovke" (così le chiamavano, in onore a Krusciov) sono ancora in piedi. Non solo a Mosca, ovviamente, ma in tutta l'ex Unione sovietica.
La notizia, come riporta La Stampa, è che il sindaco di Mosca ha annunciato che entro il 2018 questi casermoni saranno demoliti: 25 milioni di metri quadri, con un milione e mezzo di persone da ricollocare in altre abitazioni. Il tema è in discussione da anni ma ora il sindaco Sobyanin ha chiesto una legge speciale della Duma e il presidente Vladimir Putin ha dato parere favorevole. Costruite, per risparmiare, con materiali scadenti, le "krusciovke" in pochi anni, anche per colpa delle manutenzioni non fatte e del menefreghismo degli abitanti, divennero case "ghetto".
Le krusciovke però almeno un pregio ce l'hanno: sono abbastanza vicine al centro e sorgono su terreni di grande valore.
Terreni molto ambiti dai costruttori, desiderosi di fare business, con grattacieli, case dotate di ogni comfort, centri commerciali e servizi di ogni genere. Scompare uno dei simboli del "sogno sovietico", rappresentato da quei vecchi casermoni con cui il regime comunista intendeva dare una casa gratis a tutti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.