Multe, la nuova frontiera: telecamere sulle moto dei vigili

A Torino un vigile ha montato una telecamera sulla sua moto per fare più multe. Il Comando: "Non sapevamo, indagheremo"

Multe, la nuova frontiera: telecamere sulle moto dei vigili

Un trucco a tutti gli effetti. E forse nemmeno legale. Un vigile di Torino si è ingegnato per aumentare il numero di multe contro gli automobilisti: ha montato una telecamera sul paramotore della motocicletta della polizia municipale. Invisibile, perché piccola. Il telecomando lo tiene al manubrio e così, quando nota una infrazione del codice della strada, avvia la registrazione per multare il colpevole.

È un metodo legale? Non si sa. È forse il primo caso, considerando che al comando di Torino dicono di non saperne nulla e di aver avviato indagini interne. Ma di certo saranno molti gli automobilisti caduti vittime del vigile con la telecamera. A Torino le norme prevedono le riprese di 10 telecamere mobili, che vengono "parcheggiate" agli incroci. Questo vale per Torino. Ogni città ha poi le sue leggi. Alcune amministrazioni hanno dato il via a telecamere montate sulle auto in borghese della polizia municipale. Così da multare le soste vietate: sono le famose multe a strascico.

Alcuni cittadini torinesi, scrive la Stampa, si sono però lamentati per alcune multe arrivate per divieto di sosta. Ma la ripresa della telecamera, dicono, potrebbe riferirsi ad una "fermata" . Per questo hanno protestato, considerando - poi - che non gli è stata permessa la contestazione immediata e che le multe con rilevazione elettronica costano anche di più.

È da questi controlli che probabilmente l’agente scelto del Nucleo Mobile, ha preso ispirazione. Così, da alcuni mesi ha installato una propria telecamera sulla sua moto che gli permette di multare chi non rispetta le regole. Nei giorni scorsi, alcuni torinesi si sono visti recapitare a casa una multa per sosta vietata. Sanzione che non può essere rilevata con un semplice passaggio perché potrebbe trattarsi banalmente di una «fermata», lecita per il codice della strada. E poi, in questi casi è valida la regola della contestazione immediata, impossibile con le riprese video.

Senza contare che quelle rilevate da uno strumento elettronico, e non da un agente, costano di più, per le spese di notifica.

Ma perché il vigile avrebbe agito così, montando una telecamera? "Gli sono arrivati 35 punti in fase di valutazione - scrive il quotidiano torinese - il massimo possibile". A voi le congetture.

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