Un napoletano su due non paga la tassa sui rifiuti e il Comune di Napoli corre ai ripari inviando un totale di circa mezzo milione di cartelle esattoriali ai contribuenti che non risultano essere in regola con i pagamenti degli anni scorsi. Sono 490mila per la precisione i balzelli della Tari che hanno invaso in questi giorni le case di circa la metà dei contribuenti partenopei.
Le comunicazioni inviate e che saranno spedite dal Comune tra il mese di dicembre e i primi giorni di gennaio fanno seguito alle ulteriori 100mila inviate tra ottobre e novembre scorsi. Sotto la lente d’ingrandimento gli omessi versamenti per parte del 2013 e 2014 e tutto il 2015, 2016 e 2017.
Le famiglie coinvolte, in totale 165mila, saranno chiamate a versare un importo pari a circa 650 milioni di euro, cifra composta per il 30% dalle sanzioni aggiuntive. L’esecutivo di Napoli si attende un possibile pagamento di 40 milioni entro i 60 giorni dall'invio degli atti. E questo significa, per un Comune in procinto del dissesto e con il fiato sul collo della Corte dei Conti praticamente da sempre, una boccata di ossigeno puro.
Un segnale di una netta inversione di rotta verso la stessa magistratura contabile, che ha messo al primo punto delle sue reprimende e come prima causa di
un ente sempre con le casse vuote l'incapacità di riscuotere i propri tributi. 60 milioni per il Comune di Napoli rappresenterebbero la possibilità di mettere in campo un'azione più concreta riguardo al decoro della città.
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