Il Natale ai tempi del terrorismo: "Così facciamo i nostri acquisti"

La paura degli attentati, sostiene Coldiretti, ha cambiato il modo di comprare e la cura con cui scegliamo dove

Il Natale ai tempi del terrorismo: "Così facciamo i nostri acquisti"

Le abitudini degli italiani cambiano e qualcuno ci legge un legame diretto con i fatti di cronaca che hanno occupato le pagine dei giornali in questo 2015. È un'analisi realizzata da Coldiretti insieme a Ixé a sostenere che per queste feste di Natale gli acquisti si faranno in maniera diversa, anche a causa della psicosi da terrorismo.

Secondo gli esperti la tendenza generale sarà quella a comprare sì, ma scegliendo con maggiore attenzione il luogo - dove comprare e passare il tempo libero - e spesso dando priorità a spese diverse. "A cambiare - si legge nell'analisi - è la distribuzione del budget deciso dalle famiglie per il periodo di Natale/Capodanno che quest'anno sarà destinato per il 34% all'acquisto di cibo e bevande che rappresenta di gran lunga la prima voce di spesa, per il 23% all'acquisto di regali, per il 17% all'abbigliamento, per il 15% ai divertimenti e agli svaghi e solo per l'11% a viaggi e vacanze".

Per

Coldiretti c'è un legame diretto tra la scelta di "avere una buona cena a casa piuttosto che uscire al ristorante, al cinema, a teatro, nei concerti o nelle discoteche" e i recenti fatti di cronaca, attacchi di Parigi compresi.

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