Negano il bagno a giovane autistico: "Mio figlio discriminato"

Nel salernitano, nessuno apre i bagni a un giovane con problemi di retticolite che non ha potuto trattenere lo stimolo in strada. La rabbia del papà: "Fatto spregevole"

Negano il bagno a giovane autistico: "Mio figlio discriminato"

Gli negano l’uso dei servizi igienici e così un ragazzo autistico di Bellizzi (in provincia di Salerno) ha vissuto una delle serate più brutte della sua vita a Battipaglia, città vicina alla sua e che lui tanto ama.

Cabir Cosimo Stabile ha 26 anni, è un ragazzo atletico che ama passeggiare. Ha tanti amici che gli vogliono bene. Purtroppo, però, ha dei problemi. È autistico e soffre di retticolite ulcerosa acuta. Non riesce a trattenere troppo a lungo lo stimolo di andare in bagno. Gli è accaduto anche lunedì sera mentre passeggiava per il centro cittadino di Battipaglia. È entrato in diversi locali chiedendo di poter usare il bagno ma nessuno gli ha consentito di usufruire dei servizi. Così è finita malissimo. Il ragazzo non ha più potuto trattenersi, s’è sporcato e s’è accovacciato in un angolo della piazza, aspettando che i suoi genitori andassero a prenderlo e a riportarlo a casa.

“Mio figlio è innamorato di Battipaglia, ci si fa accompagnare spesso. Lì è andato a scuola, ha tanti amici e spera sempre di incontrarli. Anche lunedì sera ci ha chiesto di accompagnarlo lì – spiega Gerardo Stabile, papà di Cabir, operaio -, anche se lui ci tiene a farci stare a distanza, lo seguiamo sempre. Mentre stava facendo la sua passeggiata ha avvertito uno stimolo. La patologia di cui soffre lo obbliga a cercare subito un bagno. Ha solo pochi minuti”.

Cosa è accaduto allora, lo spiega così: “Cabir è entrato in alcuni locali e ha chiesto di poter andare in bagno. Ma tutti quelli cui s'è rivolto, gli hanno negato l’accesso, trincerandosi dietro le solite scuse del bagno rotto. Lui, intanto, non ci ha avvertito di quello che gli stava succedendo. Ha continuato a cercare finché non è riuscito più a trattenersi. Lo abbiamo trovato in un angolo della piazza, umiliato e mortificato”.

Non è la prima volta che a Cabir capita di doversi imbattere contro chi gli nega di poter andare in bagno. “Già diversi anni fa – racconta Gerardo Stabile – ho sensibilizzato le forze dell’ordine su questo problema, ho cercato informazioni per capire quali fossero i suoi diritti e se fosse legale negargli di utilizzare i servizi igienici. Quello che gli è accaduto è un fatto spregevole, mio figlio, autistico e con tanti problemi, è vittima di una vera e propria discriminazione.

Ho chiesto aiuto al sindaco della città in cui abitiamo, cioé Bellizzi, di farsi portavoce con la collega di Battipaglia per risolvere al più presto questa situazione”.

Cabir, però, va avanti. “Se l’è presa, c’è rimasto male per quello che è successo – spiega il papà – ma lui è forte. Però questa situazione non può continuare così”.

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