Si è conclusa con tre arresti e trentatre denunce, unite a 37 perquisizioni un'operzione gestita dalla procura di Salerno che ha permesso di risalire a un maxi-archivio online utilizzato dai pedofili e nel quale si trovavano migliaia di immagine di minorenni, in prevalenza ragazze, nascoste nelle pieghe del "deep web", quella parte dell'online che sfugge alle normali ricerche.
C'erano video e immagini in quell'archivio, che avevano chiamato "La bibbia 3.0" e di cui Il Giornale aveva già scritto a maggio del 2016, caricate da apparecchi portati a riparare o rubate a ex fidanzate e sorelle minori, ma anche dai profili pubblici sui social network.
Due persone in manette devono rispondere per la detenzione dell'ingente quantità di materiale, mentre la terza di produzione, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Centinaia i supporti informatici sequestrati dagli uomini delle forze dell'ordine.I denunciati dovranno anch'essi rispondere di detenzione di materiale pedopornografico.
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