Neonata morta a Catania, gli errori di quella notte

Secondo gli ispettori del ministero la casa di cura non avrebbe segnalato la gravità della situazione. Domani l'autopsia del corpicino

Neonata morta a Catania, gli errori di quella notte

È fissata per domani alle 15 l’autopsia di Nicole, la neonata che è morta in ambulanza dopo una crisi respiratoria,. La piccola non era stata accolta nelle unità di rianimazione neonatale di Catania (causa mancanza di posti disponibili) ed è deceduta in viaggio verso Ragusa. L’esame autoptico si svolgerà nell’obitorio dell’ospedale "Paternò-Arezzo" di Ragusa, dove si recheranno i periti nominati dal procuratore di Catania Giovanni Salvi. Sono nove le persone iscritte nel registro degli indagati, tutti medici, e nei loro confronti si ipotizza il reato di omicidio colposo.

Gli errori di quella notte

La clinica Gibiino non avrebbe segnalato la gravità del caso della piccola Nicole alle Utin, le unità di terapia intensiva neonatale contattate; mentre il 118 avrebbe dovuto inviare la piccola paziente all’unità di terapia intensiva più vicina, cioè quella di Messina. È quanto emergerebbe dai primi atti ispettivi compiuti dagli uomini inviati dal ministero della Salute.

L’Utin messinese, secondo gli ispettori del ministero, non sarebbe stata contattata perché "fuori distretto", ma aveva la disponibilità del posto letto. Questo particolare si evince anche dalle persone coinvolte nell’inchiesta: cinque medici della casa di cura, due del 118 e due delle unità intensive neonatali degli ospedali Santo bambino e Policlinico.

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