Nigeriano anarchico evita l'espulsione e torna libero, sentenza choc

La Corte Europea respinge il ricorso presentato dal Governo. Il nigeriano Divine Umoru, vicino agli ambienti anarchici di Bologna e trovato con materiale esplosivo in casa, torna libero ed evita l'espulsione

Nigeriano anarchico evita l'espulsione e torna libero, sentenza choc

Rimane libero il 24enne nigeriano Divine Umoru, arrestato nel 2016 a Bologna dalla Digos, dopo essere stato trovato in possesso di tutto il materiale occorrente per fabbricare bombe artigianali, come fertilizzante, acetone e varie polveri infiammabili. Di idee anarchiche e vicino al gruppo dell'ex Aula C "La Rage" di Bologna, l'africano venne quindi arrestato 3 anni fa. Lo scorso 12 luglio il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha decretato la sua immediata espulsione dal nostro Paese, un provvedimento che tuttavia si è arenato.

L'espulsione è stata infatti bloccata dalla Corte Europea, alla quale Umoru ha subito fatto ricorso spalleggiato dai suoi legali Alessia Lauri, Cinzia Brandalise ed Ettore Grenci. Da segnalare, inoltre, che il giorno in cui sarebbe dovuta avvenire la partenza del nigeriano verso la propria terra d'origine, un gruppo di sostenitori aveva occupato l'aeroporto di Milano Malpensa per impedirlo.

Un problema che alla fine i simpatizzanti di Umoru non dovranno più porsi. In seguito alla decisione della Corte Europea, anche il Governo ha fatto ricorso, ma in questo caso la risposta dell'organo giurisdizionale è stata negativa e l'azione è stata respinta.

Umoru, in Italia da circa 17 anni, non sarà espulso.

Il decreto di allontanamento nei suoi confronti è stato considerato illegittimo, dato che, secondo la Corte Europea, non sussistono prove che attestino la pericolosità del soggetto, così come le sue presunte intenzioni terroristiche. Il provvedimento del Viminale, che aveva agito per tutelare il Paese, si conclude con un nulla di fatto.

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