Una grana di non poco conto sta mettendo in imbarazzo la Lega di Matteo Salvini nell’area metropolitana di Napoli. Nelle scorse ore, infatti, una imponente operazione antidroga coordinata dalla Procura di Napoli e dai carabinieri di Santa Maria Capua Vetere denominata “White Stone”, dal termine “pietra bianca” usata dai malviventi in riferimento alle partite di stupefacenti, ha portato all’arresto di 72 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e produzione, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Tra queste è stato fermato anche Bartolomeo Falco, classe 65, un passato da esponente politico centrista ed oggi vicino alle posizioni del Carroccio. Se Falco, da poco entrato alla corte di Salvini, era ritenuto una importante figura della Lega a Comiziano, un piccolo paesino di circa 2000 abitanti, per la Dia le cose erano ben diverse.
Secondo l’accusa, l’esponente politico è un affiliato di un gruppo specializzato nell’acquisto e vendita di cocaina. Per gli inquirenti, l’uomo “acquista e vende ingenti quantitativi di cocaina”, agendo soprattutto nella zona di Tufino, ed avrebbe contatti con vari spacciatori che, a loro volta, distribuiscono la “merce”.
Per il pm Luigi Landolfi, che ha condotto l’inchiesta, e la gip Isabella Iaselli che ha emesso l’ordinanza di custodia in carcere, Falco è un “elemento pienamente inserito” nell’organizzazione criminale. Nel mirino degli inquirenti ci sono i due gruppi che guadagnano sui traffici illeciti nelle aree interne del nolano, dell’avellinese e del casertano e che, per la loro attività criminale, sono in contatti con altre figure di maggior peso dell’area napoletana.
Nel mirino sono finiti, infatti, i due capi: Vincenzo Di Palma e Vincenzo Papale.ma un ruolo di primo piano era riservato anche alle donne come Bruna Tiglio, compagna dello stesso di Di Palma, molto attiva nella zona di Santa Maria Capua Vetere. Tra i referenti dei boss finiti in carcere ci sarebbe anche Biagio De Vattimo, una persona in strettissimo contatto Bartolomeo Falco.
Al momento dal partito di Matteo Salvini solo Gianluca Cantalamessa, segretario campano e deputato, ha fatto sentire la propria voce in merito a questa delicata vicenda con una dichiarazione rilasciata a “La Repubblica”. “Falco non ha mai avuto da noi alcuna nomina” ha dichiarato l’esponente leghista.
Il nome di Falco e quello di altri venivano citati lo scorso giugno in un comunicato della Lega come nuovi referenti del territorio. “Alt. Non c’è mai stata alcuna nomina da parte mia, e d’altro canto sarebbe stata una competenza della segreteria provinciale , ma non lo dico per scaricare su nessuno sia chiaro. Non voglio negare che questa persona si fosse avvicinata, lui ed altri erano stati difatti citati in quella nota come persone che si erano fatte avanti. Ma prima di avere una nomina noi vogliamo vederci chiaro: quello che dice Salvini è vero, facciamo prima delle verifiche e quindi non era scattato alcun incarico.
Dopodiché, non avevamo il minimo sentore che ci fosse qualcosa che non andava” ha affermato Cantalamessa che ha, poi, concluso dicendo che “onestamente, Falco non lo conosco e non ho mai avuto contatti diretti”.
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