Quella nomina di Bergoglio che fa discutere

Bergoglio e la nomina di Zanchetta: scoppia un nuovo caso, che riguarda la creazione di un assessorato ad hoc per un vescovo argentino

Quella nomina di Bergoglio che fa discutere

Sta facendo discutere la nomina del vescovo argentino Gustavo Óscar Zanchetta, che papa Bergoglio, il 19 dicembre scorso, ha incaricato come assessore dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica. Secondo questo articolo di Sandro Magister - infatti - l'uomo di Chiesa in questione "è entrato nelle cronache lo scorso luglio per aver abbandonato di punto in bianco la diocesi di Orán, alla quale papa Francesco l'aveva preposto nel 2013". Il motivo di questa decisione sarebbe ascrivibile ad un "problema di salute". Ma Zanchetta - sempre secondo quanto scritto dal vaticanista de L'Espresso - è conosciuto anche per altre vicessitudiini:"...i media argentini - ha sottolineato Magister - descrissero lo stato disastroso in cui Zanchetta aveva lasciato la diocesi di Orán sotto il profilo amministrativo, al pari di come era accaduto nella diocesi di cui era stato in precedenza vicario, quella di Quilmes". E ancora:"Inoltre, corse notizia della resistenza da lui opposta, accampando il suo "status" di vescovo, a una perquisizione della sua automobile da parte della polizia, in cerca di droga". Il vescovo Zanchetta sarebbe insomma un personaggio discusso, cui è stato affidato un incarico ad hoc in Vaticano. Prima della sua nomina - del resto - l' assessorato dell'APSA non esisteva neppure: una carica inedita, le cui funzioni sarebbero ancora tutte da chiarire.

Il 29 luglio luglio del 2016, Gustavo Oscar Zanchetta avrebbe abbandonato improvvisamente la sua diocesi senza salutare nè i fedeli nè i sacerdoti. Durante i giorni successivi - come ha riportato Wikipedia - il vescovo ha giustificato tramite una lettera il suo allontanamento. Nel testo, Monsignor Zanchetta ha spiegato di essere stato vittima di "un problema di salute", un malanno che non gli avrebbe consentito di "svolgere pienamente il ministero pastorale", data anche la "...vasta estensione del nostro territorio diocesano e delle enormi sfide che abbiamo come Chiesa nel nord del Paese". "Ho posto la decisione nelle mani del Santo Padre che credo sia la migliore, anzitutto pensando a voi prima che a me stesso" - specificava Zanchetta - "perché la cura che devo seguire non può essere intrapresa qui". "Dal momento che devo partire prima possibile per iniziare il trattamento – dichiarava ancora – mi congedo con questa lettera, anche se mi piacerebbe stringere la mano a tutti, specialmente ai più poveri, ai più deboli e ai più sofferenti".

Sandro Magister - però - ha fatto notare come il vescovo sia comparso successivamente a Madrid "in apparente buona forma fisica". Per il vaticanista dell'Espresso - in definitiva - la nomina di Zanchetta è un "autogol" in piena regola. Specie in riferimento all'attesa riforma delle finanze vaticane.

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