"Non si noleggiano mezzi agli islamici": bufera a Massa Carrara

Un foglio apparso in un noleggio auto ha scatenato le polemiche. Così è stato stravolto il decreto Sicurezza

"Non si noleggiano mezzi agli islamici": bufera a Massa Carrara

"Per motivi antiterroristici non si noleggiano mezzi ad islamici – se non autorizzati dalle autorità” è la scritta che figura appesa ad uno scaffale posto dietro la ricezione diun autonoleggio di Pallerone, nella Valle della Lumigiana in provincia di Massa-Carrara . Un foglio che potrebbe facilmente confondersi in mezzo a fotografie di famiglia e calendari, e che il proprietario, magari in vena polemica, ha appeso per pura ideologia. Ma non è così: il foglio non è stato appeso per caso, anzi, è stato appeso dopo che il decreto sicurezza voluto da Salvini è entrato in vigore lo scorso 28 novembre. Decreto chiaramente rivisitato dall’azienda, che lo ha interpretato a modo suo in maniera discriminatoria (ma che mostra anche come la legge voluta dal governo gialloverde sia un’arma a doppio taglio). Nell’articolo 17, comma 1 del decreto, si può leggere effettivamente che i noleggi auto hanno il doveredi condividere le informazioni di ogni utente con un centro d’informazione statale per ragioni di sicurezza. Ma finisce lì. Una prassi burocratica come per chi pernotta in albergo. Solamente in caso di dubbio infatti, si procede a controlli, visto che effettivamente molti attentati sono stati portati a termine con auto noleggiate. Ma possono essere atti criminali, mafiosi e di ogni genere, come specifica il testo di legge, senza entrare nei dettagli e evitando qualsiasi riferimento discriminatorio a appartenenze religiose o provenienza.

Ma all’interno dell’officina dove si noleggiano macchine a Pallerone, le due signore che siedono nell’ufficio si arrampicano sui vetri quando facciamo notare che l’insegna è un po’ offensiva. Rispondono con un secco e, forse interpretabile, “no, è tutelativo” (cfr. esatte parole).Cercano di giustificarsi citando “una nuova legge che hanno fatto ultimamente e che impone di chiamare la polizia caso cui i clienti siano già segnalati”. Ma le signore non sembrano avere bene le idee in chiaro. Difatti,la cosa che vogliamo capire è come mai proprio i musulmani siano presi di mira nell’annuncio posto in bella vista, oltretutto bollati in maniera dispregiativa e generalizzante come “islamici”. Proviamo quindi a chiedere nuovamente: la legge esplicita proprio di non noleggiare auto a musulmani in generale? “No, non solo ai musulmani, ma a persone che non conosciamo, perché si sa che tutti gli attentati che hanno fatto erano con macchine a noleggio. Qui siamo in un paese piccolo ma in una grande città può essere necessario fare controlli. Non è niente di che è solo per tutelare chi noleggia. A volte ci chiama la Digos chiedendoci se abbiamo noleggiato alcune macchine a ultras. Più che altro per le partite. Non sono solo musulmani quindi”.

E quindi come si fa a capire quando intervenire e quando no? Quando una donna entra con il velo non si noleggia solo perché è sospetta? “No, chiaramente è a discrezione di chi hai davanti – continua una delle dipendenti - Magari con una persona che non si conosce e che non ha la residenza qui, si fa una verifica ulteriore”.

Dimenticano però che c’è una grande contraddizione. Se il problema sta nella probabilità che un’auto a noleggio sia usata per atti criminali o vandalici, cosa che il decreto vuole minimizzare, perché mettere un’insegna del genere se i musulmani non sono nemmeno citati? La legge menziona proprio quella parola, “islamici”? E qui, si capisce finalmente il vero motivo di quel cartello: “Ma sì, ora non ricordo il testo della legge esatto. Ma specifica quel tipo di religione, perché sono loro che hanno queste tendenze. Poi magari l’attentato lo fa il cinese, il francese e l’inglese” (cfr. parole esatte). La sua collega sottolinea inoltre, in conclusione, che “ci sono persone schedate che non sono islamiche, però…”.

Insomma, quando si noleggia una macchina nella Valle della Lumigiana, bisognerebbe farsi la barba e evitare di portare il velo, per non rischiare di essere scambiato per terrorista, altrimenti più facile prendere il bus.

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