La Norvegia ha estradato ieri in Italia un predicatore islamico fondamentalista, Mullah Krekar. Egli, nato in Iraq 63 anni fa con il nome di Najmaddin Faraj Ahmad, viveva nel Paese scandinavo come rifugiato dal 1991, ma non ha mai acquisito la cittadinanza norvegese. La sua estradizione è stata eseguita dalle autorità di Oslo sulla base del via libera dato a febbraio dalla Corte suprema nazionale, mettendo così fine ai reiterati tentativi dei legali del religioso curdo di evitare a quest’ultimo l’espulsione della Norvegia.
È infatti dal 2007, ricorda la Bbc, che le istituzioni del Paese nordico provano ad allontanare Krekar, considerato una minaccia per la sicurezza pubblica, dal territorio nazionale. Sul predicatore musulmano gravava appunto da anni l’accusa di avere fondato l’organizzazione estremista Ansar al-Islam.
Finora però, evidenzia l’emittente, i tentativi di Oslo di espellere il chierico rimandandolo nello Stato di origine, ossia l’Iraq, non sono mai andati a buon fine, poiché la legge norvegese impedisce al governo di mettere in pericolo l’incolumità delle persone estradandole in nazioni dove rischiano di essere condannate alla pena di morte.
Di conseguenza, il fondamentalista curdo, classificato come terrorista dall’Onu e dagli Usa, è sempre scampato ai provvedimenti di espulsione emessi nei suoi confronti dalla Norvegia per motivi di sicurezza nazionale, data la normativa penale fortemente repressiva in vigore in Iraq.
Tuttavia, l’occasione giusta per allontanare Krekar dal Paese scandinavo si è presentata nel luglio del 2019, quando la magistratura italiana ha condannato il chierico a 12 anni di carcere per avere capeggiato il movimento Rawti Shax, sospettato di legami con l’Isis e di pianificare attentati contro il mondo occidentale. L’imputato si era sempre difeso da questo processo sostenendo la falsità della tesi accusatoria.
Una volta ottenuto anche il parere favorevole della Corte suprema di Oslo all’estradizione del predicatore nel Belpaese, le istituzioni norvegesi hanno quindi potuto procedere senza problemi all’espulsione del cittadino iracheno, attuata appunto ieri.
A confermare l’allontanamento del fondamentalista curdo è stata, riporta il network londinese, Monica Maeland, ministro della Giustizia dello Stato nordico, rivelando contestualmente che le autorità di Roma avrebbero garantito di fornire al condannato tutta l’assistenza medica di cui avrà bisogno.
L’estradizione in Italia di Krekar ha subito indignato Brynjar Meiling, avvocato del sessantatreenne, che ha accusato la Norvegia di esporre a gravi rischi la salute del predicatore. Il legale ha infatti evidenziato la grave epidemia di coronavirus in corso proprio in territorio italiano, denunciando che il suo assistito rischierebbe lì di perdere la vita a causa del contagio incriminato.
Il cittadino iracheno, accusa l’avvocato citato dalla Bbc, sarebbe infatti un soggetto a rischio, ossia pericolosamente vulnerabile all’infezione, dato che soffre di diabete e di ipertensione.
Di conseguenza, Meiling, fa sapere sempre l’emittente britannica, ha biasimato l’estradizione attuata da Oslo definendola un “giorno di vergogna nazionale per la Norvegia”.
Oltre a denunciare il fatto che Krekar è stato trasferito in un Paese dove imperversa un’epidemia, che ha finora infettato lì più di 80mila persone contro i "soli" 3250
casi di contagio accertati nello Stato scandinavo, l’avvocato ha anche biasimato le autorità norvegesi per avere espulso il predicatore islamico senza dare a quest’ultimo la possibilità di salutare sua moglie e i suoi figli.
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