"Numeri non rassicuranti", "Strategia solida": è scontro tra Gruber e Viola sulle riaperture

Lilli Gruber e Antonella Viola si sono scontrate sul tema delle riaperture: l'esperta ha appoggiato il governo e spiegato perché è giusto tornare alla normalità

"Numeri non rassicuranti", "Strategia solida": è scontro tra Gruber e Viola sulle riaperture

Le riaperture del Paese che inizieranno gradualmente tra meno di una settimana sono ancora al centro del dibattito. I talk show e i programmi di informazione discutono animatamente da giorni sull'opportunità o meno di tornare alla vita, anche se con molte limitazioni. Tra rigoristi e aperturisti lo sconstro non sembra essersi placato nonostante le evidenze e nonostante Mario Draghi abbia ormai preso la sua decisione, comunicata al Paese mediante una conferenza stampa. Lilli Gruber e Antonella Viola, ieri, si sono scontrate proprio su questo campo e l'immunologa dell'università di Padova ha spiegato una volta e per tutte perché sia giusto tornare a una parvenza di normalità.

Una strategia solida

La conduttrice di Otto e mezzo è apparsa dubbiosa sul tema, diffidente sulla decisione di Mario Draghi di dare il via libera ad alcune riaperture. Lilli Gruber sembra appoggiare la linea rigorista di Roberto Speranza ma Antonella Viola, ospite in collegamento, ha dissentito: "Quella di Mario Draghi è una strategia solida, ci sono tutte le evidenze scientifiche alla base di queste riaperture". Un'affermazione netta e chiara quella dell'esperta, che ha appoggiato in pieno la scelta del governo arrivata dopo giorni e giorni di proteste e scontri nel Paese ma, soprattutto, dopo le accorate richieste della Lega di riaprire in sicurezza laddove i dati fossero confortanti.

Ecco, i dati. Lilli Gruber ha cercato di smontare la strategia riaperturista utilizzando il dato dei decessi comunicati nella giornata di ieri: "Non è che i numeri siano così rassicuranti. Oggi ci sono stati 316 decessi". Ma quella della conduttrice è stata un'obiezione debole. Dopo oltre un anno di pandemia ci si aspetterebbe che un'esperta giornalista come lei abbia capito e fatto suo il meccanismo di crescita e decrescita dei diversi dati sull'andamento dell'epidemia. Invece no, ed è dovuta intervenire Antonella Viola a spiegare alla Gruber perché un numero così alto di morti non rispecchi la realtà attuale: "Il calo avviene gradualmente. Le aperture vanno fatto perché le chiede il Paese e bisogna anche dare fiducia alle vaccinazioni".

Il nodo coprifuoco

Inoltre, così come da un anno spiegano tutti gli esperti, con l'arrivo del caldo il virus rallenta la sua corsa ed è su questo punto che Antonella Viola sigilla la sua tesi d'appoggio alla decisione di Mario Draghi: "Sta arrivando la bella stagione. Le ricerche hanno dimostrato che con il caldo il Covid si diffonde meno, quindi perché non aprire? Poi il governo ha deciso di aprire prima all'aperto, là dove il virus circola meno".

Ma Antonella Viola haffato di più e ha smontato la presa di posizione sul coprifuoco presa dal governo, ostinato nel volerlo confermare alle 22: "Che il coprifuoco sia alle 22 o alle 23 al virus non cambia nulla. Cambia invece ai ristoratori che potrebbero lavorare.

Molti infatti, come i ristoranti, lavorano di più la sera. E stabilire il coprifuoco alle 23 potrebbe sicuramente aiutarli". Davanti queste argomentazioni, Lilli Gruber non ha potuto fare a meno che ascoltare in silenzio l'esperta senza ribattere.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica