Il 10 marzo scade il termine per la consegna alle scuole dei documenti che certifichino la vaccinazione dei bambini. Secondo una stima della Società italiana di igiene potrebbero essere 30mila i bimbi sotto i sei anni non in regola. Non si sa ancora, però, se saranno esclusi o meno dalle scuole. Ogni Regione, infatti, può decidere come megio crede.
"Al momento numeri certi non ce ne sono - spiega all'Ansa Carlo Signorelli, past president del sodalizio -, l'unica base di partenza sono i 120mila in arretrato nel periodo 2011-2015 calcolati dal ministero della Salute quando è stata approvata la legge. Di questi circa un terzo era già stato recuperato a ottobre 2017, e si può stimare che ancora circa 30mila non siano in regola. Difficilmente però non verranno riammessi a scuola, ci sono Regioni che hanno una proroga perché hanno l'anagrafe vaccinale, altre che danno un appuntamento d'ufficio quando mandano la lettera di richiamo ai genitori. Come minimo ci dovrebbe essere un ultimo colloquio con la Asl prima di arrivare all'esclusione. I conti si potranno fare solo a giugno".
La stima che parla di circa 30mila bambini non in regola pare suffragata dai dati forniti dalle Regioni. Solo in Piemonte, ad esempio, ci sarebbero 1200 bimbi a rischio, mentre 38.800 sarebbero a rischio multa (la Regione ha prorogato la scadenza per la presentazione della documentazone al 30 marzo). In Veneto a inizio febbraio erano 8800.
La Regione Lombardia, fa sapere
l'assessore al Welfare Giulio Gallera, "ha messo in atto tutte le azioni e gli strumenti per l'attuazione di quanto previsto dalla legge sulle vaccinazioni obbligatorie in modo che nessun bambino sia escluso da scuola".
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.