Odio viscerale e instabilità: la grafia del killer di Noemi

L’attuale grafia dimostra la grande difficoltà che il soggetto ha nel gestire con padronanza la sfera emotivo-affettiva

Odio viscerale e instabilità: la grafia del killer di Noemi

Il contributo che può dare la grafologia non è quello di stabilire la colpevolezza di un soggetto, bensì quello di capire le vere motivazioni che stanno alla base di gesti prodotti da personalità disturbate. Lucio possiede una personalità che si caratterizza per un umore instabile per cui può passare da momenti di euforia ad altri di depressione. L’alternanza degli stati d’animo, dove l’emotività ha spesso “fatto da padrona”, non ha permesso a un soggetto così fragile un adeguato controllo sulle pulsioni e sull’equilibrio generale (lettere miste tra stampatello e corsivo, con scosse del tratto). E’ pertanto facile che Lucio sia passato da momenti di slancio d’amore ad altri di odio viscerale, entrambi vissuti come fossero realtà, alterata però da un’emotività che non gli ha permesso la corretta gestione di sé. L’attuale grafia dimostra la grande difficoltà che il soggetto ha nel gestire con padronanza la sfera emotivo-affettiva che ha dato luogo ad un Ego ipertrofico, dove il primo e unico valore è stato quello di soddisfare se stesso, per cui anche i rapporti si sono fondati sul possesso più che sull’amore. Dalla scrittura di Lucio emergono anche note di ossessività che possono aver alterato il pensiero portandolo ad un raptus omicida. Possesso o vendetta? Difficile stabilirlo dalla sola analisi del biglietto in mio possesso, ma certo ciò che afferma denuncia ancora una volta la notevole instabilità del soggetto.

Sarebbe bene che le famiglie, soprattutto quella della vittima, a cui peraltro va tutta la comprensione e vicinanza, potessero vivere questa tragedia in un rispettoso silenzio, per non fomentare comportamenti reattivi e contagiosi anche in altri giovani, altrettanto fragili.

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