Offensiva anti-bracconaggio: raffica di sequestri

Operazione dei carabinieri forestali nell'area "calda" delle coste pontine della Campania, tra Napoli e Caserta. In 27 finiscono nei guai

Offensiva anti-bracconaggio: raffica di sequestri

Offensiva anti-bracconaggio in Campania: raffica di sequestri, ventisette persone finiscono nei guai. L’operazione porta la firma dei carabinieri forestali che hanno passato al setaccio l’area campana delle coste pontine, territorio che ricade nei sette più caldi in tutta Italia in cui si registrano, secondo i dati delle forze dell’ordine, il 50% dei reati legati alle violazioni alle normative sulla caccia.

Nel territorio tra le province di Napoli e Caserta, i carabinieri hanno scoperto alcuni escamotage utilizzati dai cacciatori ma vietati dalle leggi in materia di protezione della fauna protetta. Uno di questi riguarda l’utilizzo di veri e propri bunker per cacciare uccelli, costruiti nelle vicinanze di specchi d’acqua artificiali. I laghetti attirano gli stormi e dai ripari allestiti sulle rive, i bracconieri sparavano praticamente a colpo sicuro. Perciò i carabinieri forestali della stazione di Castelvolturno hanno sottoposto a sequestro due laghetti ampi rispettivamente 14mila e 16mila metri quadri insieme a due stalli di appostamento.

Ma non è tutto.

Perché l’elenco delle violazioni è lungo e coinvolge ben 27 persone, tutte deferite per violazioni delle normative ambientali in tema di caccia. Sotto sequestro finiscono diciannove fucili, poco più di trecento cartucce. Poi tutto un armamentario di richiami acustici (ben 32 corredati da 14 batterie), diciannove sagome di plastica.

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