L'intronizzazione di papa Francesco non arriverà fino a martedì. Ma oggi, dopo l'elezione del Pontefice argentino e i primi momenti previsti dalla liturgia, si celebra quella che può essere considerata come la prima messa non più da cardinale di Buenos Aires, ma da vescovo di Roma.
Se per martedì Roma aspetta circa un milione di fedeli da tutto il mondo, circa centomila sono arrivate già oggi nella Capitale, per seguire le parole del Pontefice che, dopo aver celebrato la messa nella parrocchia di Sant'Anna, in una piccola chiesetta vaticana, per la prima volta si è affacciato al balcone per il consueto Angelus domenicale. Sabato pranzerà con il Papa emerito, il dimissionario Benedetto XVI.
Durante l'omelia papa Francesco ha ricordato che "il messaggio più forte del Signore è la misericordia", commenta un passo del Vangelo proposto dalla liturgia, ma che ben sembra adattarsi alla figura di un Pontefice lontano dal cerimoniale, che finita la celebrazione si è fermato a salutare tutti i fedeli presenti a S. Anna, in un gesto non certo previsto dal cerimoniale. "Anche noi credo che siamo questo popolo che da un parte vuol sentire Gesù ma dall’altra ci piace bastonare e condannare gli altri", ha detto, ricordando la capacità di perdonare che viene chiesta alla Chiesa. Tra i fedeli anche Pietro Orlandi, fratello di Manuela, che vive non lontano.
"Fratelli e sorelle, buon giorno". Con queste parole il Papa ha dato l'inizio al suo Angelus, ricordando l'importanza della domenica nella concezione cristiana. "È bello per i cristiani - ha detto - parlarci e salutarci di domenica e oggi lo facciamo in una piazza che grazie ai media ha le dimensioni del mondo". Ha poi ribadito le parole della sua omelia, ribadendo l'importanza della misericordia: "Dio mai si stanca di perdonarci. Siamo noi che ci stanchiamo di chiedere perdono".
538em;">Nel saluto dopo l'Angelus di nuovo il richiamo al perché della scelta del suo nome da Pontefice, quel riferirsi a Francesco d'Assisi, patrono d'Italia, che "rafforza il legame" con il nostro paese, da cui la famiglia del Papa proviene. Con un "buona domenica e buon pranzo" si è concluso il discorso del Papa, che ha salutato i fedeli soltanto in italiano, a differenza di quanto accadeva con Benedetto XVI.
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