Una coppia di Olbia, in Sardegna, è finita sotto processo per lesioni colpose dopo che il proprio figlio di otto anni (che chiameremo Giacomo con un nome di fantasia) ha fatto cadere in aula la maestra che cercava di bloccarlo mentre correva.
Una vicenda che sarebbe già di per sè singolare se non fosse per un particolare che fa riflettere: Giacomo è autistico. Era il 2014, quando in una scuola elementare della città sarda la maestra tentò di bloccare la corsa di Giacomo, che si agitava in aula: lui per reazione diede un calcio alla donna, spingendola e facendola cadere.
Di fronte a un referto dell'ospedale che prescriveva 15 giorni di cura, la donna si è costituita parte civile, dando avvio a un iter giudiziario che fa discutere, come spiega anche La Nuova Sardegna.
Ai genitori di Giacomo viene rimproverato di "non aver impartito al figlio la dovuta educazione al fine di contenere i comportamenti aggressivi verso se stesso e verso gli altri alunni e insegnanti". Un'accusa che suona assurda alle orecchie del legale della coppia, l'avvocato Giampaolo Murrighile: "Mi ritrovo a difendere dei genitori che hanno l’unica colpa di avere un figlio autistico", spiega l'avvocato.
Che non riesce a spiegarsi le ragioni di un accanimento che giudica incompatibile con la condizione del piccolo Giacomo: "La vicenda giudiziaria nella sua semplicità è addirittura banale –
dice l’avvocato –. Di più grave c’è il fatto che si intenda proseguire nell’offensiva penale contro i genitori pur sapendo ora, se non dal principio, che il bambino è affetto da questa grave disabilità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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