Uccisa a coltellate dal figlio: "Erano soli e lui la picchiava"

I vicini di casa della donna sono sconvolti per quanto accaduto e testimoniano liti frequenti con il figlio: "Erano soli al mondo, per questo lei lo perdonava sempre"

Uccisa a coltellate dal figlio: "Erano soli e lui la picchiava"

Parlano i vicini di casa di Cesarina Marzoli (per gli amici Bianca), la donna uccisa dal figlio a coltellate. È stato reso noto come l'uomo fosse solito picchiare frequentemente l'anziana madre. Il Resto del Carlino ha intervistato Patrizia Iuorio, amica stretta dell'86enne, la quale ha dichiarato: "L’ho vista andare via con gli infermieri domenica. Aveva gli occhi tutti pesti, era ridotta malissimo. Ma i medici mi avevano assicurato che ce l’avrebbe fatta". La vicina, che abita al primo piano di via Nullo 2 del quartiere Savena (Bologna) ha raccontato: "C’erano liti continue con il figlio. Qualche anno fa avevo chiamato io la polizia, perché lui la stava picchiando. Lei si sfogava con noi. Ma era tanto buona. Era il suo unico figlio, erano soli al mondo e lei lo amava come se stessa. E lo perdonava sempre, lo riaccoglieva sempre in casa. E Gianni adesso le ha fatto questo".

Cesarina Marzoli uccisa dal figlio, ma lei pensava sempre a lui

Patrizia Iuorio ha proseguito il suo racconto riguardo l'ultimo periodo di vita di Cesarina Marzoli, affermando che nel corso dei tre mesi in cui si trovava in terapia a San Giovanni in Persiceto fosse andata "a portargli le sigarette. Lei pensava sempre a Gianni, si prendeva sempre cura di lui". Un'altra vicina di casa, angosciata ma allo stesso tempo arrabbiata per quanto accaduto, ha invece detto: "Lo aiutava per tutto. Quando ho sentito le sirene, ho capito che era successo qualcosa di grave". Un residente al civico 2 ha poi aggiunto: "Gianni tornava spesso ubriaca a casa. Lo aiutavo a salire le scale. Quando non era ubriaco era anche un bravo ragazzo. Ma purtroppo non era quasi mai sobrio".

Cesarina Marzoli è stata uccisa a coltellate dal figlio, mentre questi era sotto gli effetti dell'alcol. Il delitto si è consumato in data 16 febbraio 2020, presso la loro casa di Via Nullo nel quartiere Savena a Bologna. Dopo essere stata aggredita, l'86enne è stata immediatamente trasferita in ospedale. La donna non ce l'ha fatta ed è morta il 17 febbraio a causa delle gravissime ferite inflittele dal figlio, tra cui una profonda all'addome. Da molto tempo, i rapporti tra lei e il figlio 60enne si erano deteriorati.

Quest'ultimo è stato infine fermato dai carabinieri con le accuse di maltrattamenti in famiglia, tentato omicidio e resistenza a pubblico ufficiale. La posizione di Gianni si è aggravata con la conseguente accusa di omicidio.

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