Omicidio Noemi, saluti, sorrisi e linguacce alla folla: il fidanzato di Noemi rischia il linciaggio

L'assassino di Noemi, il 17enne fidanzato con la ragazzo, è uscito dalla caserma salutanto e rivolgendo linguacce alla folla. Un gesto di sfida che ha rischiato di trasformarsi in un linciaggio

Omicidio Noemi, saluti, sorrisi e linguacce alla folla: il fidanzato di Noemi rischia il linciaggio

Il piccolo centro di Specchia, nel Leccese, è stato sconvolto dall'omicidio di Noemi Durini, scomparsa il 3 settembre e ritrovata sotto un cumulo di pietre. Ad ucciderla il fidanzatino 17enne, che ha confessato il crimine: "Noemi l’ho uccisa io. Venite vi porto da lei". Poi durante l'interrogatorio, il ragazzo ha aggiunto alcuni particolari: "Abbiamo litigato e l’ho colpita con una pietra".

Il gesto di sfida alla folla

"Gelosia, Noemi aveva troppo amici, si prendeva troppe libertà" ha detto il giovane per spiegare i motivi che l'hanno spinto ad uccidere. Intorno alla mezzanotte il ragazzo è poi uscito dalla caserma dei carabinieri di Specchia, al termine del lungo interrogatorio in cui ha fornito le dinamiche dell'omicidio.

Qui però il ragazzo ha dato sfoggio di un comportamento irrisorio e di sfida verso le persone accorse fuori dalla caserma.

Accompagnato dal proprio difensore e del procuratore capo del tribunale dei minori Maria Cristina Rizzo, il 17enne ha alzato la mano destra in segno di saluto contro i cittadini che gli fischiavano e lo apostrofavano e lo insultavano. Inoltre oltre a sfoggiare un sorriso beffardo ha anche indirizzato linguacce alla folla, correndo il rischio di essere linciato.

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