Aborto, a Padova nasce un ospedale di medici non obiettori

A poche ore dal caso della donna costretta a chiedere un aborto in 23 ospedali diversi, il direttore dell'Ulss 6 annuncia l'apertura di un polo dove concentrare i medici non obiettori

Aborto, a Padova nasce un ospedale di medici non obiettori

Alla fine è arrivato l'ospedale degli aborti. O almeno dovrebbe arrivare fra poco. Una clinica dove concentrare tutti i medici non obiettori, in una regione ad altissimo tasso di professionisti che rifiutano l'invece di praticare l'intervento per interrompere le gravidanze.

Succede nella provincia di Padova, dove gli unici otto ginecologi non obiettori verranno concentrati in un polo unificato. Escludendo il capoluogo, in tutta la provincia euganea sono 41 i medici, di cui 53 obiettori, pari all'80% del totale. Così, racconta il Gazzettino, il direttore dell'Ulss 6 Domenico Scilbetta ha annunciato il provvedimento che riguarda il territorio a cui fanno riferimento gli ospedali di Piove di Sacco, Cittadella, Camposampiero e Schiavonia.

L'annuncio arriva a poche ore dalla pubblicazione della vicenda di Giulia, la quarantunenne padovana che oltre un anno fa era stata costretta a girare ben 23 ospedali prima di poter sottoporsi all'interruzione di gravidanza.

La donna era riuscita ad ottenere l'aborto solo dopo l'intervento della Cgil, a cui si era rivolta per poter ottenere il rispetto della legge 194.

Il provvedimento punta proprio ad evitare il ripetersi di casi simili, considerando che anche a Padova città i medici obiettori rappresentano il 95% del totale.

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