Padova, nepalese picchia la moglie: "Non sapevo fosse reato in Italia"

L'uomo dovrà comparire davanti al giudice per rispondere di violenza, lesioni volontarie e minacce. La donna si trova in una comunità con la figlia di 11 mesi

Padova, nepalese picchia la moglie: "Non sapevo fosse reato in Italia"

"Non sapevo che picchiare la moglie fosse un reato". Si è giustificato così davanti al Gup di Padova un cittadino nepalese di 44 anni, arrestato lo scorso giugno per maltrattamenti in famiglia. L'uomo, rinviato a giudizio, dovrà ora comparire davanti al giudice per rispondere di violenza, lesioni volontarie e minacce aggravate dall’uso di un coltello nei confronti della moglie, 26enne connazionale che si trova ora in una comunità protetta insiema alla figlia di 11 mesi.

La donna, come riporta Il Mattino di Padova, era stata avvistata nel cuore della notte da una volante della polizia mentre vagava per le strade del quartiere Arcella, vicino al Bingo. La 26enne era stata picchiata per l’ennesima volta dal coniuge, assiduo frequentatore delle sale scommesse e all'epoca dei fatti dipendente del Bingo.

La giovane riportava sul corpo i segni dei maltrattamenti: contusioni e graffi sulla schiena e una ferita da un tentativo di strangolamento. A marzo era stata vittima di un altro episodio di violenza: il 44enne aveva pestato a sangue la moglie utilizzando un paio di scarpe con la punta rinforzata.

Dopo l'aggressione di giugno, per l'uomo è scattata la misura del carcere, alleggerita poi con gli arresti domiciliari

e il divieto di ogni contatto con la giovane moglie e la neonata. La 26enne aveva anche cercato di ritrattare la querela presentata nei confronti del coniuge, dichiarando di essersi procurata da sola le ferite sul corpo.

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