Padova, il sindaco non riceve il console marocchino: "Basta coi centri islamici"

Il primo cittadino di Padova: "Ci vedremo quando i cristiani non saranno più perseguitati nel mondo islamico"

Padova, il sindaco non riceve il console marocchino: "Basta coi centri islamici"

Massimo Bitonci è uno che non le manda a dire. Il nuovo sindaco leghista di Padova, eletto nel giugno scorso, si era già rifiutato di incontrare l'ex ministro Kyenge giunto in città dopo l'ordinanza anti-Ebola emessa dal Comune, con cui si imponeva a chi provenisse dall'Africa l'esibizione di un certificato medico.

"La Kyenge faccia la fila come gli altri", aveva tirato dritto Bitonci: oggi, dopo quello all'ex ministro per l'Integrazione del governo Letta, arriva un altro gran rifiuto. Questa volta lasciato a fare anticamera c'è il console marocchino. Diplomatico di un Paese con cui, spiega il sindaco di Padova, "non c'è reciprocità": "Quando nel mondo islamico i cristiani saranno rispettati e non perseguitati, allora ci parleremo", ha scritto Bitonci su Facebook per motivare il proprio rifiuto.

Il console del Marocco Ahmed El Khdar aveva invitato il primo cittadino euganeo a un incontro per chiarire la questione delle modalità delle celebrazioni del Ramadan in città. Alle parole di El Khdar, che segnalava come la richiesta di nuovi luoghi di culto e spazi di aggregazione per le comunità islamica e marocchina fosse in continuo aumento in tutto il Veneto, Bitonci ha risposto con un durissimo post sul proprio profilo Facebook, in cui, con l'hashtag #centriislamiciacasavostra, tuonava: "Nessuna palestra pubblica per il Ramadan".

Come ricorda Il Mattino di Padova, in Marocco vivono quasi trentamila

cristiani, organizzati nelle due arcidiocesi di Tangeri e Rabat. La percentuale dei fedeli sul totale della popolazione è molto bassa, ma chiese e cattedrali cattoliche sono presenti in gran parte delle principali città del Paese.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica