"Un contatto c'è stato". Bruno Maurantonio rompe il silenzio e, in una intervista esclusiva al settimanale Oggi, racconta quello che ha visto nell'albergo dove è morto il figlio Domenico. Dopo aver visto coi propri occhi il luogo della tragedia è sempre più convinto che il ragazzo, morto durante una gita con la classe a Milano, non fosse solo quando è precipitato dal quinto piano di un albergo di Bruzzano.
"Non è possibile fare una fine del genere in punta di piedi - dice al settimanale che sarà in edicola domani - senza un rumore, senza un grido, senza nulla. Si parla di un livido sul braccio e tracce di Dna sotto le unghie". E ribadisce : "Un contatto c’è stato". Ne è sicuro perché in albergo c'è stato. E ha potuto vedere coi propri occhi. "L’altezza della finestra - aggiunge Maurantonio - non è un dato interpretabile. Una persona non può sentirsi male e cadere, deve scavalcarla".
Nell'intervista a Oggi, Bruno Maurantonio risponde poi a chi ha suggerito che il figlio soffrisse di coliche: "Domenico aveva subito un intervento e il problema era stato risolto.
Poteva mangiare di tutto, dal kebab alle patatine fritte. E se anche avesse avuto un problema si sarebbe chiuso in bagno". E assicura, senza ombra di dubbio: "Non c’è ragione di uscire in corridoio o sedersi sul davanzale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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