Un ragazzo di sedici anni di origini asiatiche residente a Lecce con il padre, commerciante, i fratelli ed una sorellina, ha denunciato il genitore per maltrattamenti. Mercoledì 30 maggio, dopo una lite furibonda a cui hanno fatto seguito le solite violenze, il giovane è scappato dalla sua abitazione. Ha vagato senza meta per alcuni chilometri per poi appisolarsi in strada nei pressi del cimitero.
Ancora terrorizzato dalle brutture subite e non badando all'ora - erano le 4 del mattino - ha telefonato alla sua insegnante, senza però ricevere risposta. Non senza timore, è tornato a casa nella speranza che la rabbia del padre si fosse sedata. Auspicio, questo, non realizzatosi viste le altre botte prese, accompagnate queste da minacce sempre più pesanti.
La mattina dopo il sedicenne ha deciso di presentarsi a scuola malconcio, con la maglia sporca e con i lividi disseminati su tutto il corpo, per parlare con la professoressa di cui si è sempre fidato. La donna, accolta la confessione, ha segnalato la situazione ai servizi sociali, alla polizia e al 118.
Il ragazzo, tuttora ricoverato presso l'ospedale Vito Fazzi, è stato sottoposto ad una serie di accertamenti volti anche a spiegare i problemi
all'udito che, a detta del maltrattato, sarebbero riconducibili alle vessazioni subite. Delle indagini si occuperà sia la Procura ordinaria che quella dei minori. Nel frattempo padre e figlio non condivideranno gli stessi spazi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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