Paolo Bovi, ex fonico e fondatore dei Modà, si confessa in una lettera ai genitori: "Sono malato di pedofilia"

Un estratto della missiva è contenuto nelle motivazioni della condanna, appena depositate, a 5 anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale su minori nei confronti di ragazzi tra i 14 e i 16 anni

Paolo Bovi, ex fonico e fondatore dei Modà, si confessa in una lettera ai genitori: "Sono malato di pedofilia"

In una lettera inviata ai genitori, Paolo Bovi, l’ex fonico e fondatore dei gruppo musicale dei Modà, ha confessato il suo dramma: "Purtroppo sono ammalato di pedofilia: l'ho capito quando per la prima volta alle superiori ho sentito quella parola e l'ho cercata sul vocabolario." Un estratto della missiva è contenuto nelle motivazioni della condanna, appena depositate, a 5 anni e mezzo di reclusione per violenza sessuale su minori nei confronti di ragazzi tra i 14 e i 16 anni ed evasione dagli arresti domiciliari. Si era allontanato da casa strappandosi il braccialetto elettronico per tentare di togliersi la vita.

"Sono sempre stato un bambino sensibile, dolce e sincero – scrive nella lettera ai famigliari - e ho sempre creduto che ogni cosa che dicevano papà e mamma fosse la verità. Per me quello che mi dicevano i miei genitori era la cosa più importante. Sono sempre stato buono e volevo conoscere il mondo come tutti. Purtroppo, e ve lo dico con certezza, sono ammalato di pedofilia." Contro Bovi le denunce di abusi sessuali da parte di tre ragazzini, che si sono costituiti parte civile nel processo, avvenuti nel 2011, mentre l’uomo ricopriva il ruolo di educatore in una parrocchia nell’hinterland Milanese. Violenze, che non si sarebbero consumate nella struttura, ma in altri luoghi, come un campeggio in Val d’Aosta nel corso di una gita con i ragazzi dell’oratorio.

"Io non mi sentivo in grado di dire di no, perché ho sempre seguito i suoi consigli anche in campeggio e le cose che lui faceva, e gli sono sempre andato dietro e non era uno sconosciuto ma lo sentivo come un fratello grande del quale fidarmi ciecamente di lui. Mi sono sentito tradito e poi ho compreso che era successa una cosa gravissima." È la testimonianza di una delle presunte vittime di Paolo Bovi, emblematica del dolore che provoca il reato di violenza sessuale su minori che nel caso in esame sarebbe stata commessa nel giugno 2011, quando il minore aveva 15 anni.

Anche le altre deposizioni rese in audizione protetta da tre ragazzini ancora minorenni e da un altro ragazzo, che nel frattempo ha compiuto 18 anni, sono contenute nelle motivazioni della sentenza con cui il gup Franco Cantù Rajnoldi ha condannato l’ex fonico dei Modà.

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