Papa Francesco, dopo lo scandalo attorno alle operazioni finanziarie sospette - quelle che Jorge Mario Bergoglio ha rivendicato di aver "scoperchiato" dall'interno - ha scelto il successore di René Brulhart, che nel frattempo si è dimesso, per la guida dell'Autorità d'informazione finanziaria.
Si tratta di Carmelo Barbagallo, che proviene da Bankitalia. Il Santo Padre sta accelerando la riforma interna. Ad essere coinvolte, per ora, sono anche alcune alte cariche. Dopo la sostituzione del capo gendarmeria, ecco arrivare il turn over presso un ente che era stato voluto da Benedetto XVI per far sì che la trasparenza divenisse prassi dalle parti di piazza San Pietro. Vale la pena aggiungere un particolare: Tommaso Di Ruzza, che era il direttore del medesimo istituto, è stato sospeso, in seguito alle acquisizioni di documenti ed apparati elettronici che hanno avuto luogo in alcuni uffici della Segreteria di Stato. Non è detto che anche Di Ruzza venga sostituito. In Vaticano si continua ad indagare. E presto, stando a quanto dichiarato dal Santo Padre sul volo di ritorno dalla visita in Giappone e Thailandia, avranno inizio gli interrogatori.
Il Papa ha già pescato dalle istituzioni italiane. Giuseppe Pignatone è stato nominato presso il Tribunale del Vaticano. Sembra esserci una forte decisione, che magari è legata anche all'eventualità di farsi trovare pronti per la riforma della Curia interna, che dovrebbe essere presentata prima della fine dell'anno. Ma chi è Carmelo Barbagallo? L'edizione odierna de La Verità etichetta il banchiere come "il vigilante di Etruria". E questo perché Barbagallo ha svolto un ruolo centrale, a livello di "vigilanza bancaria e finanziaria", in contemporanea con l'emersione degli scandali legati all'istituto bancario toscano. Dalle voci attorno al palazzo di Londra - sul quale pare si stia valutando la sussistenza o no di episodi di corruzione - allo spoil system, con il quale Papa Francesco intende porre un freno definitivo a circostanze non più tollerate. La battaglia per la trasparenza è in corso da tempo. Jorge Mario Bergoglio, spiegando quale sia lo stato delle cose, ha spesso nominato Joseph Ratzinger, riconoscendo al suo predecessore di essere l'artefice di un corso votato al cambiamento. La sensazione è che il Papa voglia sfruttare l'onda lunga di questi scandali per scoperchiare tutto lo scoperchiabile.
Nel frattempo si sta per dimettere anche il segretario particolare del vescovo di Roma. Per quanto l'addio di monsignor Fabian Pedacchio debba essere ascritto ad una naturale sostituzione in corsa. Difficile non intravedere comunque un disegno complessivo e volto ad una rivoluzione copernicana.
Poco dopo l'elezione al soglio di Pietro di Jorge Mario Bergoglio ci si è spesso domandati questo: riuscirà l'ex arcivescovo di Buenos Aires a completare la volontà di trasparenza perseguita dal papa teologo? Sino a questo momento non erano arrivate troppe novità. Ora, a distanza di sei anni e mezzo dal Conclave, può arrivare il vero momento clou.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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