Il massiccio afflusso di immigrati islamici dalla Somalia sta causando un grave danno all’economia di Bristol, in Inghilterra, con la chiusura in serie di molti pub della città. A dirlo è stato il sottosegretario di Stato britannico per le Comunità e l’amministrazione locale, Stephen Williams, parlando lunedì alla Camera dei Comuni su una proposta di legge per rendere più difficile la chiusura o la conversione dei pub storici.
“Nella mia circoscrizione, moltissimi pub hanno dovuto chiudere, solitamente in ragione dei cambiamenti demografici. Alcune zone, che venti o trent’anni fa erano abitate soprattutto da esponenti della classe operaia bianca, ora sono popolate soprattutto da immigrati da poco arrivati dalla Somalia o da altre aree”.
Il parlamentare, riferisce The Independent, stava facendo riferimento a una clausola della legge sulle infrastrutture che dovrebbe permettere ai residenti di una certa zona di esprimere la propria opposizione alle chiusure dei pub.
Le dichiarazioni del politico di Bristol hanno immediatamente suscitato un nugolo di polemiche: larga parte dell’opinione pubblica ne ha attaccato le tesi, ricordando che il calo nella clientela dei pub è dovuto a motivi molto diversi dall’immigrazione islamica, come la proliferazione di supermercati e negozi aperti 24 ore che vendono alcol a poco prezzo, il cambiamento dello stile di vita, il divieto di fumo nei locali pubblici…
Williams, dal canto suo, si è difeso sostenendo che la stampa e la politica a lui avverse hanno strumentalizzato le sue parole, dipingendo come razzista una semplice osservazione di un dato di fatto
come i cambiamenti democratici. A Bristol risiedono tra i 10.000 e i 15.000 somali; i pub chiudono con un tasso doppio rispetto a quello del 2011, ma il fenomeno, sia pur in modo differente, interessa tutta l'Inghilterra.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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