Si è finalmente conlcuso l’incubo di una donna italiana residente a Colorno (Parma), da mesi vittima di violenze fisiche e stupri perpetrati dal compagno albanese.
La 25enne ha conosciuto il suo aguzzino lo scorso anno e, dopo una breve frequentazione, ha deciso di andare a convivere con lui, finendo in trappola
In breve la sua vita assieme al fidanzato diventa un incubo. Il giovane albanese di 23 anni si rivela essere uomo violento e dispotico, disposto a tutto per ottenere ciò che vuole. Irregolare sul territorio nazionale e già noto alle forze dell’ordine per alcuni reati, ha infatti necessità di ottenere al più presto un permesso di soggiorno e per tale ragione la obbliga con le minacce a sposarlo. Il matrimonio viene celebrato a giugno.
Le violenze col tempo aumentano, e cominciano anche gli abusi sessuali. La donna, a lui sottomessa e troppo spaventata per reagire, subisce per mesi in silenzio, incapace anche di chiedere aiuto. Nessuno dei conoscenti, del resto, si accorge della sua sofferenza.
Trovandosi in una forte condizione di disagio economico, la giovane coppia viene presto assegnata ai servizi sociali e gli operatori, frequentando spesso la loro abitazione, si rendono infine conto dell’orrore che si ripete quotidianamente fra quelle mura. Troppo evidente il malessere anche fisico della 25enne, che spesso presenta lividi sul corpo e sul volto. Numerose le segnalazioni ai carabinieri, ma la vera denuncia arriva il 10 settembre scorso, quando la giovane si decide a mettere la parola fine a quell’esistenza fatta di vessazioni e continue umiliazioni.
Dopo l’ultimo stupro, la 25enne scappa di casa e si reca di persona ai servizi sociali, raccontando tutta la sua storia. Gli stessi operatori la accompagnano al pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Parma dove, a seguito delle visite, le vengono riconosciuti 10 giorni di prognosi. Col supporto degli assistenti sociali la donna riesce anche a sporgere formale denuncia presso i carabinieri di Colorno, che hanno dato avvio alle indagini. La 25enne viene subito affidata ad un centro antiviolenza, mentre i militari si occupano di radunare tutte le prove necessarie per incastrare il 23enne albanese.
Quest’ultimo, troppo convinto del controllo esercitato sulla moglie, non riesce neppure ad immaginare che lei possa averlo denunciato. Si presenta addirittura in caserma a segnalare la scomparsa della donna, non vedendola più tornare a casa.
Il 17 settembre, grazie ai gravi indizi di colpevolezza raccolti dagli
inquirenti, l’albanese è stato arrestato con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni e minacce, e violenza sessuale aggravata.Adesso si trova confinato all’interno della Casa di Reclusione di Parma.
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