Il fuoco, come sa qualsiasi banda di rapinatori, cancella le tracce. Elimina le impronte digitali. Distrugge i capelli che possono essere finiti dentro un passamontagna. Fa scomparire residui di sudorazione o materiale organico contenente Dna. Ma la solerzia e la precisione con cui hanno cominciato a muoversi ieri gli uomini del Ris di Parma lascia pur sempre aperto uno spiraglio investigativo. Nella carcassa dell’auto i Ris hanno scoperto un piede di porco lasciato nel bagagliaio: e qui potrebbero esserci delle impronte digitali.
Intanto la Procura di Venezia ha aperto, come già altre procure venete, un fascicolo sulla vicenda dell’ Audi gialla trovata bruciata questa notte nel trevigiano. L’auto utilizzata da tre malviventi, probabilmente dell’est Europa, era stata utilizzata in una serie di raid in numerosi luoghi e nel veneziano in particolare aveva fatto una inversione a ’Ù sul passante di Mestre, nella notte di giovedì scorso, manovra dopo la quale era morta una donna in un incidente; il gruppo aveva poi compiuto almeno due furti e quindi si era opposto a tre posti di blocco delle forze dell’ordine.
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