Esplosione nel bresciano: un ordigno è stato recapitato alla scuola di polizia.
Questa notte, alle 3.45 circa, c'è stata un'esplosione davanti all'ingresso della scuola di polizia, in via Vittorio Veneto. A causare l'esplosione è stato un ordigno fatto detonare a distanza. Fortunatamente, ha causato danni di lieve entità e non ci sono feriti.
Nel frattempo sono arrivate diverse dimostrazioni di solidarietà. A dichiararlo è stato Maurizio Marinelli, presidente della sezione bresciana dell'Associazione nazionale Polizia di Stato, che tiene anche dei corsi alla Polgai, "sono arrivate tantissime espressioni di solidarietà" da molti poliziotti che, nel tempo, hanno frequentato la scuola di polizia. Secondo Marinelli "Il botto è stato fortissimo" tanto da essere avvertito da chi abita nei pressi della fermata Marconi della metropolitana di Brescia che dista in linea d'aria oltre un chilometro dalla struttura colpita.
Le indagini della Digos di Brescia si concentrerebbero sul mondo anarchico. Inoltre, secondo le prime ricostruzioni, si trattava di una pentola a pressione riempita con polvere pirica. "Un gesto del genere va condannato senza mezzi termini, soprattutto perchè avviene in un momento di grande tensione, prendendo di mira proprio le Forze dell'ordine, impegnate tutti i giorni a garantire la nostra sicurezza", lo ha detto Viviana Beccalossi, l'assessore al Territorio, Urbanistica e Difesa del suolo di Regione Lombardia.
Anche se al momento non si sa con certezza chi siano gli autori dell' atto intimidatorio, ci sono due dipendenti della fonderia Bozzoli di Marcheno
sotto interrogatorio nella caserma dei carabinieri. In mattinata gli uomini dell'Arma hanno eseguito una serie di perquisizioni a carico di dipendenti dell'azienda e nelle abitazioni dei nipoti dell'imprenditore scomparso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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