Condannato per pedopornografia consigliere della Regione Puglia

Nel computer dello studio professionale sono state trovate migliaia di immagini

Condannato per pedopornografia consigliere della Regione Puglia

Cinquemila file nel computer, contenenti immagini con bambini e atti sessuali con minorenni. Il giudice di Lecce Annalisa De Benedictis ha condannato a due anni e quattro mesi il consigliere della Regione Puglia Aurelio Gianfreda dei Democratici autonomi, accusato di detenzione e condivisione di materiale pedopornografico. Gianfreda è stato assolto, come richiesto dal pm Carmen Ruggiero, dall'accusa più grave di produzione di materiale pedopornografico. Il processo si è svolto con rito abbreviato.

Il caso, che ha fatto molto scalpore, esplose nel 2011, quando il pc del consigliere finì nella rete della polizia postale di Trento. Col computer, installato nello studio professionale, a Poggiardo, qualcuno scaricò i file civetta con immagini pornografiche di minori, immessi in rete dagli agenti. Per competenza territoriale, gli atti sono stati trasmessi alla Procura di Lecce.

Il politico ha sempre sostenuto di non avere scaricato né condiviso immagini vietate, spiegando che il pc incriminato poteva essere utilizzato da più persone. Il suo collaboratore Damiano Gravante, anche lui finito sotto processo, nell'ottobre del 2013 ha patteggiato otto mesi di reclusione con la sospensione della pena, e ha poi depositato un memoriale, assumendosi la responsabilità di tutto il materiale proibito scaricato sul computer dello studio professionale del consigliere regionale.

Dichiarazioni che, evidentemente, non sono state ritenute credibili dal giudice.

La difesa, rappresentata dall'avvocato Luigi Corvaglia, promette già il ricorso in appello.

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