Un'altra trappola per chi chiedere l'Ape volontario per lasciare in anticipo il lavoro. Abbandonare il posto di lavoro per godersi la pensione sarà quasi impossibile per chi è indebitato. Per l'uscita anticipata volontaria i requisiti sono chiari. Servono 20 anni di contributi. L'assegno viene calcolato col metodo contributivo, ovvero tarato sui contributi versati nel momento in cui viene presentata la domanda per l'Ape. Ma attenzione, qui entra in gioco il reddito. Conterà molto la posizione reddituale del pensionato e la cifra dell'assegno che percepirà dopo aver lasciato il lavoro. Di fatto l'Ape può essere richiesta solo da coloro che avranno un assegno minimo di 702.65 euro al netto del prestito pensionistico. E così chi avrà una pensione inferiore a 1,4 volte l'assegno minimo non potrà accedere all'uscita antcipata. E a tutto ciò vanno aggiunti anche i prestiti o magari la cessione del quinto. Le trattenute dell'assegno con l'Ape non potranno superare il 30 per cento.
E qui scatta la "trappola": chi ha troppi debiti non potrà chiedere l'uscita anticipata. Per questa fascia c'è spazio solo per l'il prestito pensionistico sociale. Ma servono altri requisiti come 30 o 36 anni di contributi, ovvero 30 per invalidi e disoccupati e 36 per i lavori usuranti.
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