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Percepivano irregolarmente il reddito di cittadinanza: eseguito il sequestro dei beni

I carabinieri di Vibo Valentia sono stati tra i primi a eseguire il sequestro dei beni su soggetti indagati per aver percepito irregolarmente il rdc

Percepivano irregolarmente il reddito di cittadinanza: eseguito il sequestro dei beni

Proseguono le operazioni di polizia per stanare i furbetti del reddito di cittadinanza. Sono già migliaia i denunciati per irregolarità nella percezione del sussidio statale e tra i più attivi nel contrasto a questo tipo di reati ci sono i carabinieri di Vibo Valentia, in prima linea nelle indagini per far emergere gli illeciti. L'ultimo sequestro è stato effettuato nelle ultime ore al culmine di un'operazione di indagine durata diversi mesi, che ha portato all'azione conclusa con successo.

L'operazione è stata condotta dai carabinieri della stazione di Sant'Onofrio, che dopo il contrasto a condotte fraudolente ai danni dello Stato, hanno proseguito le attività, sotto il coordinamento della procura della Repubblica. Gli approfondimenti sono stati disposti dal procuratore Camillo Falvo, che ha chiesto e ottenuto dal gip del tribunale di Vibo Valentia l'emissione di decreti di sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni mobili e immobili.

Sono due, per il momento, i soggetti segnalati sui quali sono stati emessi i provvedimenti per il recupero delle somme che, come sospetta la procura, sono state indebitamente erogate e intascate. Il provvedimento che è stato emesso dal procuratore prevede che nel caso in cui non siano più disponibili le somme elargite, si possa procedere al sequestro di altri beni nella disponibilità degli indagati, fino al raggiungimento della cifra individuata. Questo è uno dei primi provvedimenti di questo tipo, che non sono frequenti in questo genere di operazioni.

Nel caso specifico, i carabinieri hanno proceduto al sequestro di una vettura del valore di 17.000 euro e di un immobile il cui prezzo di mercato si aggira intorno agli 11.000 euro.

L'obiettivo è quello di recuperare, tramite i beni in possesso delle persone indagate, la cifra che si presume abbiano ottenuto in maniera indebita con il reddito di cittadinanza, del quale non avrebbero avuto diritto. In passato la stessa prassi non era andata in porto con il medesimo successo e sono stati pochi, finora, i casi in cui l'operazione di recupero mediante i beni è andata a buon fine.

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