Più di mezzo miliardo di persone dei Paesi meno sviluppati - 557 milioni ad essere precisi - vive nel 2017 senza avere accesso alla rete elettrica nei Paesi più poveri. Sono dati della Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio a fare luce sulla disparità che ancora esiste tra le nazioni del primo mondo e il terzo mondo, Africa in testa.
Se si volesse trasformare quel numero in un percentuale, allora il 62% degli abitanti dei Paesi più poveri rientrano tra quanti ancora considerano un lusso gesti per noi quotidiani come ricaricare uno smartphone o utilizzare un qualsiasi elettrodomestico. Un dato che sale all'82% se poi si parla delle zone rurali.
Nei dati delle Nazioni Unite un altro dettaglio: due terzi della produzione energetica in questi Paesi utilizza fonti come legna e rifiuti vegetali o animali tanto per cucinare quanto per il riscaldamento. Un problema per le emissioni tossiche che ciò comporta.
I dati dell'Onu vanno a sommarsi a quelli dell'Agenzia internazionale dell'energia, secondo cui un totale di un miliardo di persone (almeno uno su sette) non ha accesso all'energia elettrica.
Un problema tanto più importante se si considera che l'accesso universale è uno degli obiettivi fissati a livello internazionale e da raggiungere entro il 2030.Secondo Le Figaro, che riprende i dati, "sarà necessario investire tra i 12 e i 40 miliardi di dollari l' anno soltanto nei 47 paesi meno avanzati (Pma)".
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