"Le istituzioni di uno stato laico devono mantenere una corretta distanza dalle scelte dottrinali dei cittadini". La Chiesa valdese di Torino si pronuncia contro la maggioranza di centrodestra che vorrebbe mettere un crocifisso nell'Aula del Consiglio regionale del Piemonte.
Per i valdesi "la resurrezione del Cristo è la base della nostra fede", ma le istituzioni devono rispettare la laicità dello Stato, si spiega nel comunicato firmato da Patrizia Mathieu, presidente protempore del concistoro di Torino. Il crocifisso non è "un simbolo 'neutro' e il suo utilizzo come strumento di identificazione nazionale, sociale o politica è stato spesso, purtroppo, foriero di divisione e conflitti". Nel comunicato si citano anche le prese di posizione di Papa Francesco e di Padre Bartolomeo Sorge, preoccupati "la difesa dei simboli religiosi sia strumentale alle ragioni dei partiti politici". I valdesi, infine, chiedono che la politica promulghi "una legge sulla libertà di culto e di pensiero tutt’ora mancante nel nostro ordinamento" e ricordano che la libertà religiosa di coloro che credono nelle fedi che non sono tutelate da Intese "è ancora soggetta alle leggi di Polizia del Ventennio Fascista".
Ed è questo che, come si legge su La Stampa, vorrebbero con forza i valdesi, secondo o quali "le espressioni religiose e non religiose sono varie e multiformi e costituiscono la ricchezza del nostro tessuto sociale e culturale".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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