Pioggia di soldi per i migranti: 170 milioni per l'accoglienza

Negli ex Sprar stanno per giungere 170 milioni di Euro dopo la proroga da giugno a dicembre di ben 501 progetti rimasti poi fermi per l'emergenza Covid

Pioggia di soldi per i migranti: 170 milioni per l'accoglienza

Tra i tanti effetti collaterali delle serrate e delle chiusure forzate generate dall’emergenza coronavirus, occorre annotare anche quella circostanza che ha “costretto” il Viminale a prolungare e prorogare alcuni progetti nel campo dell’accoglienza dei migranti. Si tratta di piani sviluppati soprattutto all’interno dei Siproimi (ex Sprar) la cui scadenza era fissata al 30 giugno 2020.

Adesso, così come ha sottolineato Francesco Borgonovo su La Verità, tutti i progetti che dovevano terminare entro questo mese di giugno sono stati prorogati fino al 31 dicembre prossimo. Una decisione, quella messa nero su bianco da un decreto firmato dal ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, che segue quanto previsto dal governo nel decreto Cura Italia, in cui per l’appunto tutti i progetti da sviluppare entro il 30 giugno nei Siproimi sono stati prorogati fino alla fine di questo 2020.

Un’operazione che ha un costo non indifferente: per prorogare i progetti fino al 31 dicembre prossimo, sono stati stanziati qualcosa come 170 milioni di Euro. Una pioggia di soldi, che a breve arriveranno nelle casse dei comuni. Enti che a fatica hanno potuto garantire buoni pasto ed altre spese necessarie per i ceti meno abbienti durante il lockdown, che adesso però riceveranno importanti fondi per l’accoglienza dei migranti.

Come detto, buona parte dei progetti riguardano i Siproimi, ossia le strutture inerenti al “Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e minori stranieri non accompagnati”. Si tratta di quegli istituti che fino al 2018 erano conosciuti come Sprar, un sistema poi abolito con l’approvazione del primo dei due decreti sicurezza voluti dall’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Secondo questa norma, attualmente in vigore nonostante le continue “promesse” di cancellazione o modifica avanzate dall’attuale maggioranza giallorossa, all’interno dei Siproimi possono accedere “i titolari di protezione internazionale e tutti i minori stranieri non accompagnati”. Ma non solo: sempre secondo il decreto sicurezza, in queste strutture possono essere ospitati anche i titolari di permesso di soggiorno per: vittime di violenza o tratta, vittime di violenza domestica, motivi di salute, vittime di sfruttamento lavorativo, calamità, atti di particolare valore civile.

Sono diversi i progetti di integrazione sviluppati all’interno dei Siproimi tanto che, come detto, per prolungare le attività di questi istituti il governo ha messo sul piatto cifre importanti, che destano una certa impressione specialmente durante una fase contraddistinta dalla grave crisi economica sviluppatasi dopo il Covid.

Così come fatto notare sempre da La Verità, sono almeno 501 i progetti che riceveranno i complessivi 170 milioni di Euro. Fondi che saranno distribuiti su tutto il territorio nazionale. Si parla ad esempio di 991.713,51 Euro che arriveranno al comune di Agrigento, mentre a Pistoia cadranno almeno 512.764 Euro. Si tratta di soldi che verranno erogati in due momenti distinti: una prima tranche a settembre e poi un’altra invece nel mese di dicembre.

Secondo gli ultimi aggiornamenti del ministero dell’Interno, nei Siproimi sono attualmente ospitati 22.299 migranti. Dunque, a conti fatti, ogni ospite costa mediamente al contribuente italiano 7.623 Euro. Cifre importanti mentre in tutto il Paese migliaia di negozianti lottano per far sopravvivere le proprie attività e diverse famiglie sono rimaste senza reddito.

Oppure mentre, come accade da nord a sud, c’è chi ancora aspetta bonus e cassa integrazione per poter nuovamente portare a casa il pane.

I 170 milioni di Euro stanziati per i Siproimi potrebbero per tal motivo diventare un caso politico e suscitare non poche polemiche.

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