Pistoia, 4 famiglie indagate per false autocertificazioni vaccinali

I genitori rischiano fino a 2 anni di reclusione per il reato di falso ideologico, i bambini l’esclusione da scuola. La scoperta grazie ai Nas di Firenze, che hanno effettuato un controllo incrociato tra le dichiarazioni e i dati ufficialmente registrati nel database della Asl

Pistoia, 4 famiglie indagate per false autocertificazioni vaccinali

Con l’inizio della scuola torna prepotentemente il problema vaccinazioni, ed anche Pistoia non fa eccezione al caos che si è scatenato intorno alla delicata tematica.

Circa una ventina le famiglie ancora in attesa di un responso da parte della Asl e del Comune, a causa del fatto che non sono da loro stati rispettati gli obblighi vaccinali. Tuttavia la situazione più grave riguarda il caso di 4 autocertificazioni false relative allo scorso anno scolastico, messe in luce grazie alle indagini portate avanti dai Nas di Firenze.

Lo scorso anno l’autocertificazione era un documento riconosciuto, e messo a disposizione per quelle famiglie che, pur non ancora in regola, si impegnavano a completare il piano vaccinale entro la conclusione dell’anno.

Per il 2018/2019 le autocertificazioni non sono più accettate, dato che per tutti i bambini non in regola col calendario vaccinale è prevista l’immediata esclusione, salvo nei casi in cui siano state previste deroghe ben motivate. Ecco perché a far fede sono, da ora in poi, i documenti registrati nella banca dati dell’anagrafe vaccinale unica e digitalizzata della Asl.

Proprio grazie a ciò è stato possibile per i Nas individuare le irregolarità commesse da 4 nuclei familiari del comune di Pistoia, che hanno dichiarato il falso al momento dell’iscrizione. Il confronto tra quanto dichiarato e quanto emerge dalla banca dati delle Asl toscane ha consentito di scovare i colpevoli in modo abbastanza rapido. Vi sono, è pur vero, dei casi in cui suddette discrepanze possono esser motivate da ritardi nell’acquisizione della relativa documentazione sanitaria. Ciò può per esempio accadere quando si è in presenza di bambini provenienti da un territorio esterno alla Regione che effettua i controlli. Solo in questi casi è giustificabile un ritardo nell’acquisizione o nell’aggiornamento dei dati sanitari. Tuttavia questa è una possibilità esclusa dagli inquirenti, in seguito ad un approfondimento dell’indagine a riguardo.

Le 4 famiglie

rischiano infatti problemi di natura penale: è prevista una condanna fino a 2 anni di reclusione per il reato di falso ideologico. Per i bambini potrebbe profilarsi invece l’espulsione da scuola.

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