Tutti contro Facebook. E dopo le pagine di Tesla e SpaceX, a scomparire dal social network ora è la rivista americana Playboy. Il suo account è stato così disattivato a causa dello scandalo sull'uso illegale dei dati rubati dalla società Cambridge Analytica.
Ad annunciarlo su Twitter è stato il suo capo creativo, Cooper Hefner, figlio del fondatore della storica rivista, Hugh Hefner. "Le linee guida sui contenuti di Facebook e i loro indirizzi aziendali continuano a contraddire i nostri valori. Abbiamo cercato di adattare il nostro tono di voce alla piattaforma, la quale però per noi continua ad essere sessualmente repressiva", ha scritto Hefner, in riferimento alle censure sistematiche che il social network opera su immagini di nudo o contenuti sessualmente espliciti.
We are stepping away from Facebook pic.twitter.com/4yFIdk2eDE
— Cooper Hefner (@cooperhefner) 28 marzo 2018
"Aver appreso della recente ingerenza in
un'elezione libera degli Stati Uniti dimostra ulteriormente un'altra preoccupazione su come gestiscono i dati degli utenti, 25 milioni dei quali sono fan di Playboy, chiarendo di conseguenza che dobbiamo lasciare a piattaforma".Dopo il polverone sul datagate, su Twitter ha preso sempre più piede il movimento #deletefacebook a cui stanno aderendo diversi utenti. Diverse aziende hanno già abbandonato il social network. La scorsa settimana è toccato al miliardario della tecnologia Elon Musk.
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