Da una parte la delegazione del partito indipendentista Süd-Tiroler Freiheit, guidato dalla pasionaria Eva Klotz, dall'altra il sindaco Pd di Bolzano, Renzi Caramaschi. In mezzo una statuetta di Mussolini, portata al primo cittadino con intento provocatorio. Dopo un diverbio tra la delegazione e Caramaschi, il sindaco ha distrutto la statuetta del Duce scaraventandola a terra.
Il gruppo aveva portato una statua dorata di Benito Mussolini per protestare contro la decisione della giunta di conservare la toponomastica italiana dei luoghi di origine tedesca. È noto che il Süd-Tiroler Freiheit da tempo chieda un maggior utilizzo della lingua tedesca. Ma a far scattare l'ira degli indipendentisti è stata anche la decisione del governo della città di ripristinare le statue del Leone di San Marco e della Lupa capitolina di fronte al Monumento (di mussoliniana memoria) in Piazza della Vittoria. Simboli, storia, tradizione. Che per Eva Klotz e i suoi colleghi significano la rappresentazione del potere italiano sul Sud Tirolo. “Una simile cultura positivista della memoria fascista sarebbe impensabile in Germania - ha dichiarato il partito indipendentista - quello che accade nella nostra città è semplicemente inconcepibile. Pare quasi che Bolzano voglia dare linfa al fascismo italiano, che contribuisce in maniera decisiva alla nascita e allo sviluppo dei nuovi fascismi in Europa".
Quando la delegazione del partito si è presentata al cospetto di Caramaschi, il sindaco ha afferrato la statuetta e l'ha scaraventata in terra.
"Basta pagliacciate, vergognatevi - ha detto il sindaco - io non mi faccio offendere in questo modo: ma stiamo scherzando queste persone vengono qui in Municipio con la statua di Mussolini per darmi del fascista. E' una cosa vergognosa e inaccettabile". Dopo alcuni momenti concitati, un agente della polizia municipale ha portato gli indipendentisti fuori dalla sala comunale. Lasciando spazio alle polemiche successive.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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