Bufera sullo spot per l'8xmille: pubblicità per le famiglie gay?

Un post apparso sulla pagina Fb dell'8xmille è balzato agli onori delle cronache. Sostegno alle famiglie omogenitoriali? No, ma c'è chi lo ha pensato

Bufera sullo spot per l'8xmille: pubblicità per le famiglie gay?

Un post della pagina ufficiale dell'8xmille, quello relativo alla Chiesa cattolica, è balzato agli onori delle cronache. In un'epoca come questa, quella in cui gli ambienti ecclesiastici vengono spesso accusati di essere toppo aperturisti verso certi temi, nello specifico verso le battaglie pro Lgbt, qualcuno se lo sarebbe potuto o dovuto aspettare. Fatto sta che l'immagine, che è stata segnalata pure da un articolo pubblicato su Il Corriere della Sera, ritare due donne e un bambino.

Non pare tanto fuori luogo, insomma, il fatto che qualche utente social abbia interpretato in maniera erronea il contesto. Qui è ancora possibile dare un occhio a qualche commento. Perché il significato simbolico sarebbe potuto essere altro rispetto a quello che invece è: sostenete la causa dei centri accoglienza per i rifugiati. Questo, stando pure alla fonte citata, è il messaggio inoltrato dal post che nulla a che vedere, dunque, con le istanze della cosiddetta "ideologia gender".

Ma - ripetiamo - c'è stato più di qualche ecclesiastico - pensiamo al gesuita James Martin - che si è impegnato per la costruzione di ponti, così viene chiamata, con la comunità Lesbo gay e transgender. Le persone che hanno interpretato in modo troppo estensivo quel post, in ogni caso, erano in errore. L'8xmille non è finalizzato a coadiuvare economicamente le famiglie arcobaleno.

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